Crisci ranni è nato per ripensare la città nel nome di don Puglisi, nome inclusivo di un educatore e un prete che ha dato la vita per i bambini, contrastando la mafia, e che a Modica è vivo come seme fiorito in una serie di attenzioni educative per far crescere i nostri bambini e giovani e riscoprire – come lui amava dire – che la vita è vocazione, vocazione alla relazione. Ed ecco che ogni giorno a Crisci ranni i volontari (tra cui tanti giovani delle scuole medie superiori) donano del tempo per aiutare nei compiti e poi nelle attività sociali e sportive, mentre ogni mese una festa ricorda il senso della giornate. A novembre la festa che si sta preparando con i bambini è la festa di San Martino: c’è sempre un cammino educativo che permette alla festa di non ridursi ad un evasione ma diventare quasi una “ricarica”, come ama dire uno dei bambini, subito aggiungendo “la ricarica dell’amore”. Con tutta una serie di attività i bambini vanno scoprendo che il dono è sorpresa, felicità, costruzione di rapporti belli. Il giorno di San Martino, venerdì 11 novembre, l’appuntamento è alle 18 nell’area attrezzata padre Basile per la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco del quartiere, don Franco Cataldi. Seguirà il racconto di San Martino, del cavaliere che incontrando il povero dona metà del proprio mantello e allora, pur essendo già in autunno, il sole riscalda come in estate. Sono le storie che nutrono, che aiutano linguaggi che fanno restare umane le nostre città. Seguirà il momento della convivialità preparato dalle famiglie. Diventa l’occasione per ricordarci come sia bello donare: basta a volte un po’ di tempo e si può dare una mano per i compiti o con una visita interrompere la solitudine di tanti anziani. Quest’anno l’appello della Caritas, sulla scia dell’Amoris laetitia, di papa Francesco è che le famiglie si coinvolgano aprendo la porta della propria casa e anzitutto del proprio cuore al compagnetto dei propri figli che ha difficoltà a scuola, alla persona che di domenica resta sola ed è triste nel giorno di festa mangiare da soli, a forme di gemellaggio con quanti fanno più fatica. L’obiettivo in questi anni è che la grande festa del Dono che è Natale ogni anno segni un passo in avanti nell’aprire cuori e mense all’altro, e certo a Natale e poi nelle feste. Crediamo fermamente che sia possibile … basta il primo passo e poi il cammino si apre. Don Puglisi amava dire: “se ognuno di noi fa qualcosa, allora si può fare molto”. Negli anni il molto vorrebbe essere il volto solidale della nostra città a favore delle nuove generazioni a cui va dato senso e forza perché possano affrontare le difficoltà di crescere in un mondo che cambia.
Maurilio Assenza
Direttore della Caritas diocesana di Noto