«Non si può andare a Messa e poi non interessarsi della giustizia, della salvaguardia del creato, di quello che succede in un territorio. Per questo il papa insiste: occorre ripartire dalle periferie»: sono state chiare e autentiche le parole con cui don Maurizio Patriciello, noto in tutta Italia per la sua denuncia della drammatica situazione nella terra dei fuochi, ha scosso i numerosi partecipanti all’incontro di formazione unitaria tenuto lunedì scorso a Rosolini. Confermando come il cristianesimo autentico è sempre incarnato, mentre il ritualismo esteriore è una sua deformazione. Per questo assume un grande significato l’esperienza avviata da qualche anno dell’appuntamento mensile della preghiera per la città, promossa dalla Caritas diocesana e dal Cantiere educativo Crisci ranni di Modica. Si celebra la messa senza separazione dalla vita, già nello spezzare la Parola di Dio da parte dei presbiteri assistenti della Caritas, don Manlio Savarino e don Paolo Catinello, e si prosegue con l’adorazione eucaristica in cui – dopo il silenzio che dice distanza dal rumore, dal pettegolezzo, dalla facile esibizione – si portano davanti al Signore della storia le situazioni della vita e si riparte come Chiesa in uscita, come Chiesa che accompagna, partecipa alla fatica della gente e gioisce per le sorprese di Dio. La preghiera per la città, ordinariamente tenuta nel cantiere educativo Crisci ranni, quest’anno è diventata itinerante. Nel mese di aprile, nel tempo pasquale in cui il Risorto dà appuntamento” nella Galilea della genti” sarà a Treppiedi Nord, uno dei quartieri periferici che è anche sede di Modicanimando, ovvero un progetto di animazione di strada del Comune, e dei Piccoli fratelli, da tanti anni impegnati per i diritti dei diversamente abili. Il quartiere si trova nella parrocchia della Madonna delle lacrime, e vicino sono presenti pure le Suore Salesiane. L’appuntamento è per le ore 19 di venerdì 29 aprile, sul piano piastra davanti al lotto 49, di Treppiedi Nord. A dire il significato dell’iniziativa e del tema di questo mese – lo sguardo di Dio sulle periferie della città e della vita – , nel manifestino di invito sono riportate alcuni versi della poesia “La lampara” di don Tonino Bello, ovvero la sua richiesta a Dio che la gente diventi capace di camminare insieme e di osare per la giustizia e per la difesa della dignità di tutti: «Dai a questi miei amici e fratelli la forza di osare di più. La capacità di inventarsi. La gioia di prendere il largo. Il fremito di speranze nuove. Dai ad essi, Signore, la volontà decisa di rompere gli ormeggi. Per liberarsi da soggezioni antiche e nuove».
Maurilio Assenza
Direttore della Caritas diocesana