7 dicembre 2017
«Trentasette dipendenti del Comune di Ispica in mobilità dallo scorso primo dicembre perché in esubero. Parliamo proprio del Comune di Ispica -evidenzia la deputata Marialucia Lorefice, Commissione Affari Sociali-, ente al quale la Regione siciliana aveva assegnato nel 2016 per il 2017 oltre 900 mila euro volti a garantire gli stipendi dei dipendenti comunali, e invece nell’ottobre 2017 arriva la “sorpresa” ( il DDG 310 del 17/10/2017), che invece di 900 mila euro ne trasferisce poco più di 370 mila e ne prevede altrettanti per il 2018 e 2019. In poche parole le risorse necessarie per il solo 2017 vengono spalmate su tre anni e le conseguenze sono la mobilità e il licenziamento qualora non s’intervenisse in modo concreto. Ciò deve essere scongiurato!
Il governo Musumeci -chiosa la parlamentare-, l’assessore agli Enti Locali devono prendersi la responsabilità di trovare una risposta immediata a quanto sta avvenendo. Primo passo è rimpinguare immediatamente il fondo per il restante 2017. Successivamente la Regione dovrà garantire le risorse necessarie anche per i prossimi anni e potrà farlo già nella finanziaria, così da evitare i licenziamenti. Ho già contattato i colleghi del M5S all’Ars per sottoporgli la questione e collaborare perché si possano presentare proposte per tutelare i lavoratori in esubero di Ispica e degli altri Comuni che si trovano nella medesima situazione. La Regione deve mantenere gli impegni presi e non cambiare le carte in tavola durante l’anno finanziario in corso, per non destabilizzare ulteriormente i Comuni già in cronica crisi finanziaria.
Ci troviamo di fronte ad una situazione particolarmente complicata -conclude la Lorefice- da un lato i lavoratori che rischiano di perdere il diritto al lavoro, dall’altra le normative che non sempre li tutelano. Non si può rimanere con le mani in mano, aspettando che il destino si compia e che ci vadano di mezzo intere famiglie, non c’è problema che in politica non possa essere affrontato. Tutelare i lavoratori è necessario perché sono il pilastro di ogni ente e di ogni istituzione. Questo deve essere l’unico obiettivo concreto e condivisibile.»