A quasi un mese dal mio sollecito i bambini di Rosolini trascorrono ancora le mattine a scuola al freddo. Il primo cittadino continua a non dare risposte concrete e tempestive alla città in merito al benessere dei bambini, al disagio delle famiglie e alle richieste dei dirigenti scolastici, rimaste inascoltate per quasi un anno. L’unica cosa che è arrivata in fretta è una lunga lettera piena di giustificazioni, pretesti e cifre.
Prendendo per buone queste cifre, il sindaco Calvo ha il dovere di spiegare ai cittadini le differenze del debito a carico del Comune tra quello accertato dai funzionari dell’ente €467.000, a suo dire prodotto per la maggior parte dalle precedenti amministrazioni, e quello che risulterebbe ad ENI €914.000. L’immagine che ci giunge è quella di un sindaco al quale è sfuggita di mano la situazione economico-finanziaria oppure che vuole appositamente creare confusione sui conti. Ciò che gli riesce semplice è invece rimarcare leresponsabilità altrui e non prendere mai in considerazione le proprie.
Peraltro il sindaco omette di dire che nella nota prot. n.13686 del 21/05/2015, da lui stesso citata, sono riportati i continui solleciti di pagamento ricevuti sin dal suo insediamento, le diffide legali, le intimazioni al pagamento, pena il blocco della fornitura. La cosa più allarmante tuttavia è il presunto debito con ENI per la fornitura di energia e gas, considerato che la Nota recita: <<…a seguito di accurati riscontri contabili si evidenzia che il fatturato ammonta ad €1.418.84,43>>.
Mentre scrivo apprendo che il mio sollecito comincia a sortire effetti positivi visto che il sindaco ha impegnato una somma per il pagamento di una parte del debito pregresso. In ogni caso le sue dichiarazioni dimostrano un fare approssimativo, considerato il balletto dei numeri, nonché una gestione irresponsabile, visto che le risorse disponibili non sono state subito impiegate per assicurare una priorità come il riscaldamento degli ambienti scolastici. Anzi lo scorso novembre il sindaco ha fatto approvare il riconoscimento del debito fuori bilancio e ha destinato le disponibilità di cassa ad altre spese, quali l’ascensore e i cestini per i cani, che evidentemente ha ritenuto più urgenti dei servizi che sostanziano il diritto all’istruzione.
L’amministrazione ha un modo di comportarsi lontano dalla logica del padre di famiglia, che onora prima di tutto i debiti e gestisce le disponibilità con oculatezza e buon senso, comportando pesanti danni alle casse del Comune, visto che i debiti maturano interessi di mora per parecchie migliaia di euro. Per fare un esempio, sempre sulla base della nota prot. n. 13686, il sindaco avrebbe dovuto menzionare ai suoi cittadini il sollecito del pagamento dell’importo di €191.184,64 per fatture relative all’anno 2013 (anno del suo insediamento), di cui €126.156,29 per interessi di mora.
Ecco, adesso, con un quadro più oggettivo e completo, i rosolinesi possono capire perché i loro figli, ad inverno inoltrato, rimangono ancora al freddo!
Oltre ad imbastire una lettera piena di inesattezze sulla questione del riscaldamento nelle scuole, il sindaco ha poi dato sfogo all’immaginazione in merito al mio ruolo e al gruppo parlamentare a cui appartengo e su cui sarebbe necessario si informasse. Per quanto riguarda i trasferimenti ai comuni da parte dello Stato, per fare qualche esempio, ricordo la dura lotta condotta dal M5S in Aula per impegnare il governo al ripristino dei tagli inferti agli enti locali, stroncata dalla maggioranza; la forte opposizione all’Imu sui terreni agricoli e il mio personale impegno per garantire, in maniera equa su tutto il territorio nazionale, i servizi di istruzione come gli asili nido, le mense, il trasporto scolastico e l’assistenza specialistica.
Il sindaco piuttosto si occupi di risanare il bilancio del nostro comune, di porre rimedio all’irrazionalità di un servizio di raccolta rifiuti costosissimo, fuori dai parametri di ecosostenibilità ambientale e che non alleggerisce le bollette dei cittadini e, soprattutto, non perda altro tempo nel garantire i servizi pubblici essenziali ai cittadini.