Il Governo non tutela le famiglie che sono ricorse alle vie legali per il riconoscimento del diritto all’insegnante di sostegno per i loro figli con disabilità. E’ questo quanto evidenziato dalla deputata del M5S, Maria Marzana, durante l’esame dell’interpellanza urgente di giovedì 8 maggio, alla Camera dei Deputati.
La richiesta della deputata si sostanzia nell’applicazione della retroattività della norma contenuta nel decreto istruzione che prevede l’esenzione del pagamento del contributo unificato per i ricorsi inerenti il diritto all’insegnante di sostegno.
Una risposta positiva da parte del Governo avrebbe in qualche modo contribuito a sanare un’ingiustizia commessa ai danni delle famiglie che, vedendosi negare il sacrosanto diritto allo studio dei loro figli, sono stati costretti a ricorrere alle vie legali.
Premesso che il pieno accesso dello studente con disabilità all’istruzione si configura come un diritto fondamentale – ha dichiarato la Deputata pentastellata – è irricevibile e totalmente inadeguata la risposta del Sottosegretario Reggi che, anziché intraprendere misure a favore delle famiglie per garantire l’esenzione del contributo unificato per i ricorsi effettuati tra il 2011 e il 2013, peraltro accolti, rimanda la soluzione all’approvazione di una nuova norma di iniziativa parlamentare.
Lascia davvero interdetta la posizione del Sottosegretario che solo a parole si proclama sensibile alla tematica ma che nei fatti rappresenta un Governo “struzzo” che ancora una volta continua a mettere la testa sottoterra pur di non prendere atto che si sta consumando una grave ingiustizia, anche perché la retroattività della norma – precisa la deputata Marzana – era stata già richiesta dal Parlamento, tramite la presentazione di un ordine del giorno, e accolta dal Governo proprio in sede di esame del decreto.
Basterebbe un semplice e veloce intervento del Governo per giungere ad un dignitosa conclusione della questione e invece sono sempre le famiglie e spesso i ceti meno abbienti e in difficoltà a pagare l’inettitudine di questa classe politica.
Rinnovo con forza – conclude Marzana – la richiesta affinché il Governo si faccia carico di dare delle risposte immediate alle famiglie interrompendo il pagamento di queste notifiche. Esigiamo che in uno Stato civile si intervenga per tutelare i diritti e non per pagarne la conquista a caro prezzo.