A distanza di quasi due anni, lascia sgomenti lo stato di chiusura e abbandono dell’importante area archeologica dell’Anfiteatro Romano nell’ambito del Parco della Neapolis di Siracusa. Una situazione, che risulta ancor più esecrabile ed ingiustificata dal momento che per quest’area sono stati realizzati interventi di riqualificazione per quasi 2 milioni di euro”.
Queste le parole pronunciate dalla deputata a commento del sopralluogo effettuato nel primo pomeriggio di lunedi 10 aprile con la speciale guida sia della Sovrintendente di Siracusa Dott.sa Rosalba Panvini, sia della dirigente del Polo museale Dott.ssa Maria Musumeci, che dell’Arch. Aldo Spataro nella qualità di Responsabile Unico del procedimento.
“I fondi previsti dal Piano operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007/2013 sono stati indirizzati al miglioramento della fruibilità e valorizzazione di questo straordinario patrimonio storico, architettonico e culturale, continua la Deputata Maria Marzana, ma la piena accessibilità del sito e le positive ricadute nel contesto socio-economico della città di fatto sono precluse considerato che l’ingresso è negato.”
A dire dei tecnici mancherebbe il personale di sorveglianza per la fruizione del sito così come quello che si occupi dell’ordinaria manutenzione, dato che le piante infestanti con l’arrivo della primavera hanno ricoperto quasi del tutto i resti antichi, le passerelle e i sentieri.
Sorprende che in fase di progettazione non sia stata prevista la posa di tessuto di pacciamatura sotto lo strato ghiaioso lungo il percorso, che avrebbe eliminato “alla radice”, è proprio il caso di dirlo, il problema della ricrescita della vegetazione. Preoccupanti rimangono inoltre le incongruenze tra quanto documentato nel Progetto e quanto concretamente realizzato. Fra tutte la mancanza dei tiranti nelle ringhiere delle passerelle e dei sentieri che, delimitando in ampi tratti profondi scavi, avrebbero garantito condizioni di maggiore sicurezza.
“È mortificante, conclude Marzana, che un sito archeologico ad altissimo interesse culturale, destinatario tra l’altro di appositi interventi per il recupero e la valorizzazione sia inaccessibile a cittadini e visitatori. Continuerò ad approfondire la vicenda con ulteriori verifiche ed azioni al fine di riconsegnare al territorio questo sito di pregevole bellezza.”