“Alla luce di un nuovo intervento discriminatorio da parte del MIUR abbiamo depositato un’interpellanza per chiedere al Ministro dell’istruzione l’immissione nelle graduatorie ad esaurimento di tutti i diplomati magistrale, anche dei non ricorrenti”, dichiarano i parlamentari del Movimento 5 stelle della commissione cultura.
Dopo che nel settembre 2013 il Consiglio di Stato ha riconosciuto l’abilitazione ai docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, ponendo fine all’ingiustizia durata più di dieci anni, nell’aprile 2015 un’altra sentenza del Consiglio di Stato si è espressa ammettendo un gruppo di docenti diplomati magistrale nelle graduatorie ad esaurimento.
Ora il MIUR, con una Nota inviata ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali, ha commesso l’ennesimo sopruso precisando che dovranno essere inseriti nelle GAE solo i docenti in possesso di provvedimento giudiziario. Pertanto vengono esclusi tutti quei docenti che, pur vantando la medesima posizione giuridica, non avendo fatto ricorso, non vedranno riconosciuto il diritto all’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.
Sin dall’inizio della legislatura il Movimento 5 stelle si è battuto per il riconoscimento del valore abilitante all’insegnamento del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 e il loro inserimento in GAE ma Governo e Parlamento hanno sempre negato un diritto sancito da norme italiane ed europee, lasciando dirimere alla giustizia ciò che la politica avrebbe avuto il compito di risolvere da tempo.
“Il MIUR – afferma la Deputata Maria Marzana, prima firmataria dell’interpellanza – deve adeguarsi a quanto stabilito dalla giustizia e abbandonare l’atteggiamento discriminatorio tra ricorrenti e non. È necessario che ripristini un diritto legittimo a lungo negato e scongiuri il rischio di una pioggia di ricorsi”
Considerato che i primi ricorsi – aggiungono i Parlamentari M5S della VII commissione – si sono già conclusi con la soccombenza dell’amministrazione scolastica, la nota del MIUR realizza, di fatto, l’obiettivo di incentivare il ricorso alla tutela giurisdizionale per vedere riconosciuta una posizione giuridica ampiamente confermata, con l’unico risultato di ingolfare la giustizia amministrativa e il conseguente inutile esborso di risorse pubbliche.