Il “Ritratto d’autore” dedicato al regista polacco Krzysztof Kieślowski
Tempi moderni di Charlie Chaplin, il film muto con accompagnamento musicale
Un viaggio nella Nazareth dei “Palestinesi invisibili”. Sarà “Wajib – Invito al matrimonio” di Annemarie Jacir (Palestina 2017, 96′), a inaugurare, il 12 settembre, il concorso dei lungometraggi della XVIII edizione del Festival internale del Cinema di Frontiera di Marzamemi. Sullo schermo di piazza Regina Margherita, la sala cinematografica en plein air più grande e più a Sud d’Europa, la “gara” proseguirà con “Florida project – Un sogno chiamato Florida” di Sean Baker (USA 2017, 115′), storia di disperazione raccontata con una gran dose di allegria; “Log kya kahenge – Cosa dirà la gente” di Iram Haq (Norvegia/Germania/Svezia 2017, 106′), monito in difesa dell’emancipazione femminile nella cultura pakistana; “Due piccoli italiani” di Paolo Sassanelli (Italia/Islanda 2018, 94′), on the road divertente e tenero allo stesso tempo e “La mélodie” di Rachid Hami (Francia 2017, 102′), racconto di un riscatto che passa dalla passione per la musica.
Oltre ai cinque lungometraggi in concorso, in piazza Regina Margherita saranno proiettati anche due film fuori concorso, “Balon” di Pasquale Scimeca (Italia 2017, 94′), alla presenza del regista e, per il tradizionale appuntamento con il film muto accompagnato dalla musica dell’Ensemble Darshan, “Tempi moderni” di Charlie Chaplin (USA 1936, 82′). In programma, per “Sicilia/De Seta”, anche la proiezione di tre documentari di Vittorio De Seta: “Contadini del mare” (Italia 1955, 10′), “Lu tempu di li pisci spata” (Italia 1954, 11′), e “Isola di fuoco” (Italia 1954, 11′).
L’omaggio al grande regista e sceneggiatore palermitano proseguirà anche nella sezione “Lampi sul Mediterraneo – Sicilia/Sicilie”, che ha come tradizionale location la sala della tonnara di palazzo di Villadorata dove, sempre per “Sicilia/De Seta”, saranno proiettati: “Sulfatara” (Italia 1955, 10′), “Pasqua in Sicilia” (Italia 1955, 11′) e “Parabola d’oro” (Italia 1955, 10′). Ma la suggestiva tonnara di Marzamemi e “Lampi sul Mediterraneo” saranno gli straordinari “contenitori” di altre 8 proiezioni: “Aadil” di Salvatore Lazzaro (Italia 2017, 30′); “Greetings from Austin. A sicilian-texan rockabilly odyssey” di Vittorio Bongiorno (Italia 2018, 62′) e “Ccà semu” di Luca Vullo (Italia 2018, 30′). Focus su migranti e accoglienza con un appuntamento a cura dei 9 centri Sprar della provincia di Siracusa e in anteprima siciliana: la proiezione di “Città Giardino” di Marco Piccaredda e Gaia Formenti (Italia 2018, 57′). Ma “Lampi sul Mediterraneo” prevede anche: “Totò e Vicè” di Marco Battaglia e Umberto De Paola (Italia 2017, 85′); “Moser. Scacco al tempo” di Nello Correale (Italia 2018, 60′); “Ri-scossa” di Dario Indelicato (Italia 2018, 70′) e “Sea sorrow” di Vanessa Redgrave (Gran Bretagna 2018, 75′).
Il terzo schermo cinematografico, quello della sede del Cinecircolo, sarà riservato al “Ritratto d’autore”, quest’anno dedicato a Krzysztof Kieślowski e a “La linea d’ombra. A proposito di cinema, autori e serialità: il Decalogo”, una serie di 10 film diretti dal regista polacco. Ogni episodio dura circa 55 minuti e racconta una storia di vita quotidiana indipendente da quelle degli altri episodi e ispirata, talora vagamente, talora in modo più esplicito, a uno dei dieci comandamenti biblici. Durante la XVIII edizione del Festival del Cinema di frontiera di Marzamemi ne saranno proiettati sei: “Decalogo 5: non uccidere”; “Decalogo 6: non commettere atti impuri”; “Decalogo 7: non rubare”; “Decalogo 8: non dire falsa testimonianza”; “Decalogo 9: non desiderare la donna d’altri” e “Decalogo 10: non desiderare la roba d’altri”.
Con la proiezione per il giorno della memoria “1945” di Ferenc Török (Ungheria 2018, 97′), nella sede del Cinecircolo il pubblico del Cinema di Frontiera verrà catapultato nel 1945, quando la seconda guerra mondiale volge al termine e trascina dietro di sé i disastrosi strascichi di un orrore ancora tutto da risolvere.
Due, infine, le sezioni del “ConCorto” con 20 film brevi ammessi alla selezione ufficiale dei cortometraggi in concorso e 5 fuori concorso. Per un totale di 53 film – tra lungometraggi, corti e documentari, in concorso e non – in corsa nella maratona cinematografica della VXIII edizione del Festival internazionale del cinema di frontiera, quest’anno dedicata a “La linea d’ombra. Alla fine è la coscienza di ognuno che decide”. Questo il tema, il sottile file rouge – che unisce le diverse pellicole, provenienti da ogni angolo del mondo – scelto dall’ideatore e direttore artistico della manifestazione, Nello Correale il quale precisa: «Quella di quest’anno sarà un’edizione del Festival più breve ma intensa, ricca di contenuti e di ospiti che per quattro giorni si alterneranno su ben quattro schermi cinematografici e in ogni angolo di Marzamemi che mai, come in quest’ultima edizione, sarà totalmente coinvolta dalla manifestazione».