Ragusa, 25 ottobre 2016
Discussa oggi in Commissione Affari sociali l’interrogazione a prima firma Marialucia Lorefice, capogruppo M5S XII Commissione Affari Sociali, che ha sollevato il problema della pratica quotidiana dell’autocontrollo del livello glicemico per le persone malate di diabete.
«Anche in precedenza, con altra interrogazione, avevo portato all’attenzione del Ministro -evidenzia la parlamentare- la diffusione sul mercato di dispositivi di monitoraggio del glucosio innovativi, che effettuano la lettura del livello di glucosio attraverso un sensore da applicare sul braccio. Questo apparecchio permette un monitoraggio continuo della situazione glicemica memorizzando i valori giorno e notte. Non secondario è il vantaggio in termini di qualità della vita che otterrebbero i diabetici utilizzando il dispositivo, non dovendosi sottoporre quotidianamente alla pratica di puntura delle dita.
Anche con questa interrogazione -aggiunge la Lorefice- è stato chiesto al Ministro di valutare la possibilità di inserire tale dispositivo nei livelli essenziali di assistenza, considerato che l’azienda farmaceutica produttrice del sistema di monitoraggio flash del glucosio ha ottenuto il marchio CE. Il Ministero della Salute, rispondendo all’interrogazione, ha rassicurato sulla presenza nel nuovo schema di DPCM di aggiornamento dei LEA dei “dispositivi per la misurazione della glicemia”, la cui scelta nel dettaglio è demandata alla valutazione autonoma delle Regioni. Ovviamente ci aspettavamo di più. Sapevamo già che sarebbe stato tutto a carico delle Regioni. Il Sottosegretario non ci ha detto nulla di nuovo.
È necessario mettere i cittadini nella condizione di poter liberamente scegliere il dispositivo a sé più congeniale -conclude la deputata-, non se ne può fare una questione meramente economica. Il dispositivo migliorerebbe la qualità della vita delle persone affette da diabete, permetterebbe un controllo costante del livello glicemico e garantirebbe comunque dei risparmi nel tempo. Ci sono regioni che hanno già concluso delle sperimentazioni, sarebbe interessante verificarne i dati ottenuti. Sicuramente tanti cittadini sarebbero ben lieti di poter utilizzare un dispositivo del genere, meno invasivo rispetto al tradizionale pungidito».
Valentina Maci Odg 153453