Roma, 11 novembre 2017
«La bomba d’acqua di ieri, 10 novembre 2017 -afferma la parlamentare del M5S Marialucia Lorefice-, seppur disarmante per la violenza, purtroppo, negli ultimi anni e negli ultimi mesi non è l’unico evento calamitoso ad aver messo in ginocchio la provincia di Ragusa e, in alcuni casi, tutta la Sicilia, isole minori comprese.
Ormai ogni volta che piove, anche con un’allerta gialla, come quella di ieri, i danni sono ingenti e questo perché il Governo regionale e quello nazionale non hanno attuato misure strategiche a livello provinciale per arginare i danni dovuti a questi eventi che ormai con i cambiamenti climatici che stiamo attraversando non si possono neppure dire inattesi.
Le strade provinciali ridotte ad un colabrodo con i canali di scolo quasi inesistenti o otturati rendono impossibile il transito veicolare anche quando trattasi di un semplice acquazzone, figuriamoci quando arriva una bomba di acqua, vento e grandine. Chiedo al Governo regionale –aggiunge la Lorefice- appena si insedierà di attivare tutte le misure possibili per poter monitorare quanto accaduto nella provincia di Ragusa e nelle varie province siciliane in questi mesi, non ultimo ieri dove tra le zone maggiormente colpite ci sono state Acate e Vittoria ma non solo, tutta la provincia di Ragusa è stata in maniera differente colpita.
Nelle città iblee a subire i danni maggiori sono stati come sempre gli agricoltori ma anche i commercianti con i negozi ed i magazzini allagati. I cittadini con il fango nei bassi delle loro case. E’ ancora troppo presto per fare una stima dei danni, toccherà all’Ispettorato agrario fare una stima complessiva per i danni al comparto agricolo. Bisogna che si predisponga l’iter per la dichiarazione dello stato di calamità naturale perché in alcuni casi i danni sono davvero ingenti. Ma non basta. Non basta ricorrere alla calamità naturale bisogna prevenire. Bisogna non dover mettere le famiglie a rischio ogni volta che piove quando al mattino si mettono in macchina per portare i figli a scuola o per andare a lavorare. Alcune delle nostre strade, specie provinciali, diventano dei fiumi.
Il nuovo Governo regionale al più presto deve attivarsi per verificare lo stato dei danni e aiutare un territorio che già da tempo è vessato da una situazione estremamente difficile. Specie per il comparto agricolo. Se il Governo non attiverà tutte le misure possibili necessarie per aiutare i produttori e le aziende potrebbe non esserci ritorno e questo significherebbe il collasso dell’economia dell’isola. La mia solidarietà va a quanti hanno subito danni e alle famiglie che si sono trovate per strada in un momento così drammatico.»