Qualche tempo fa, alcune persone giovani ed intelligenti (merce non rara, ma spesso disprezzata nella nostra città) hanno avuto la bella idea di iniziare un ciclo di conferenze sui siti archeologici meno conosciuti, intitolando l’iniziativa “minori a chi?”. Scelta ironica ma azzeccata. Considerata, soprattutto, l’innata, conclamata e cronica incapacità degli addetti ai lavori di valorizzare adeguatamente i siti maggiori e la città di Siracusa nel suo insieme, figuriamoci i cosiddetti “siti minori”.
Ora, tralasciamo per un attimo l’inezia che alcuni dei dirigenti, amministratori ed intellettuali tanto lodati della nostra città, che spesso straparlano di storia, cultura e turismo, in un paese normale al massimo laverebbero le scale, visti anche gli strabilianti risultati che hanno ottenuto.
Occupiamoci, piuttosto, di uno di questi “siti minori”, sempre per usare questo termine orribile.
Alzi la mano chi conosce il Ginnasio Romano.
Ora, tra quei pochi, alzi l’altra mano chi vi si è recato negli ultimi tre anni. Ecco, quei quattro gatti con le mani alzate rappresentano forse la migliore immagine del rapporto che la nostra città ha con il proprio patrimonio.
Figuriamoci poi un turista, a cui già è costato non poca fatica raggiungere Siracusa (stendiamo un velo pietoso sui mezzi di trasporto). Se è in possesso di una buona guida, leggerà che esiste un “Ginnasio Romano”. Se poi è molto fortunato, riesce anche ad individuare dove si trova (le mani le abbiamo alzate poco fa, perciò ci viene difficile contare i numerosissimi cartelli che ne indicano l’ubicazione). Poi, in un momento di lucida follia, il nostro turista si avvia – a piedi, come spesso fanno i turisti sprovveduti – lungo la famosa via Elorina al civico 52, e, se non è stato messo sotto da qualche gentile automobilista, riesce a raggiungere il sito (infatti, a cosa serviranno mai i marciapiedi?). Una volta giunto, forse riuscirà anche a trovare il cancello aperto (le leggende metropolitane narrano che qualche volta sia capitato). Sarebbe infatti inutile chiamare al numero 0931 481111, sì, quell’unico contatto telefonico che siamo riusciti a reperire tra le informazioni riportate in merito dai portali dedicati al turismo: “numero inesistente” sarà la risposta. Chiamando poi al numero 0931 4508211 (reperibile al seguente sito della Soprintendenza BB.CC.AA http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/dipartimento_2/Siti_list.asp?TargetPageNumber=1&action=Search&lPageSize=20&masterkey=&SearchField=Provincia&SearchOption=Equals&SearchFor=Siracusa&PageSizeSelect=20), ci si rende conto che non sarà possibile avere informazioni alternative a quelle che esponiamo a seguire, e che tale non è una linea dedicata esclusivamente al sito in questione.
Pertanto, fingendoci turisti, ci siamo recati nel luogo un sabato pomeriggio alle ore 14.30 circa, ma ciò che abbiamo trovato è stato solamente un cancello chiuso, con tanto di catena e lucchetto, e nessuna tabella che illustrasse orari di apertura al pubblico, o che invitasse il turista a tornare in uno specifico momento! Insomma, un po’ come trovarsi di fronte ad un classico “ritenta, sarai più fortunato”.
Così, per quanto possa essere improbabile fingersi turisti in un mercoledì mattina di inizio dicembre, ci abbiamo riprovato, sì, proprio di mercoledì alle ore 12.30 circa. E questa volta, con nostro stupore, il cancello era aperto. Entrando, tristemente soli, siamo riusciti a parlare con l’unica persona presente all’ingresso e che presumibilmente crediamo essere il custode, il quale dalla sua automobile adibita ad info-point nonché postazione di lavoro (sì, proprio così!), ci accoglieva informandoci che il sito è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00, escluso domenica e festivi, e che è visitabile gratuitamente. Ebbene sì! Vuoi venire a Siracusa a visitare il Ginnasio Romano, una perla assoluta nel mondo dell’archeologia? Prendi un giorno di ferie, e non telefonare! E che dire del fatto che un custode (unico interlocutore pubblico presente all’interno del complesso), ci accolga dall’interno della sua automobile?
Morale della favola? Qualunque città normale, di un qualunque paese normale, un gioiellino simile lo valorizzerebbe a dovere, guadagnandoci un pozzo di soldi e creando posti di lavoro, invece che degrado.
Ed allora, dando una semplice occhiata al sito (lo può fare chiunque anche attraverso “google-maps”), ci si rende immediatamente conto che il Ginnasio Romano si trova di fronte al terminal dei pullman extraurbani, nei pressi della stazione ferroviaria. Cioè, chiunque arriva a Siracusa in treno o in pullman, sbarca proprio lì.
Il problema è soltanto che, invece di vedere l’ingresso del Ginnasio, non vede nulla. Solo un muro brutto ed anonimo. Questo, insiste nel lato sud della carreggiata, costeggiandola per una 50ina di metri. A ridosso di esso una selvaggia vegetazione segna appunto il confine tra la strada ed il sito archeologico, come mostrato nelle foto che seguono.
Proprio così! Dietro quella incolta sterpaglia, aldilà di quegli alberi, “giace” il ginnasio romano in tutto il suo splendore. Perché allora non attivarsi affinché il turista, prima di abbandonare il terminal, faccia una visita al monumento?
PROPOSTA
La soluzione – a basso costo – è molto semplice, e perciò a portata di mano: si sposti l’ingresso dell’area lì dove arrivano i turisti, e quindi dalla scomodissima via Elorina a via Rubino, facendo sì che la prima cosa che possano vedere i visitatori nella nostra città siano delle rovine romane. Immaginate l’impatto? Un cancello decente, un bel cartellone colorato esplicativo, magari scritto anche in un inglese comprensibile, un viottolo d’accesso di pochi metri realizzato convenientemente con una scala a norma e… un botteghino ove i turisti ben volentieri lasceranno qualche Euro. E’ mai possibile che un tesoro del genere debba giacere nel dimenticatoio? Se poi ci è concesso di fantasticare oltre, non sarebbe difficile immaginare (laddove oggi imperversano erbacce), una sorta di piazzuola adibita a terminal turistico, con un info-point in grado di offrire informazioni generiche al turista in merito ai servizi disponibili in città, alla raggiungibilità delle zone balneari, ai monumenti da poter visitare, ai relativi orari di ingresso, e perché no una struttura che permetta al turista di acquistare dei biglietti cumulativi per accedere agli altri monumenti e musei della città. Stiamo parlando di creare un info-point che funga da punto di riferimento e da accoglienza al turista, il quale proprio da lì inizierebbe la sua avventura nella nostra città. Quel punto di riferimento che a Siracusa manca. Insomma, per farla breve, offrire quel minimo essenziale di servizi-accoglienza che normalmente esistono in una una “città a vocazione turistica”.
Estrapolando la mappa dal P.R.G., possiamo notare che è prevista la realizzazione di una arteria stradale che proprio da Via Rubino proseguirà in direzione ovest ed in parallelo all’attuale Viale Ermocrate, e che tale opera non andrebbe ad intaccare l’area oggetto della nostra proposta, se non in una piccolissima fetta evidenziata in viola dalla seguente immagine: vi è tutto lo spazio per realizzare una piazzuola (come evidenziato in giallo).
Il fatto poi che le mura dionigiane presenti in prossimità di un ipotetico varco potessero essere minacciate, riteniamo sia un pericolo che non sussista, poiché a fronte dello scempio realizzato nei precedenti decenni (basta ricordare fra tanti lo scempio di Via Arsenale), qui si sta proponendo nient’altro che una adeguata scala a norma.
Ovviamente tutto ciò non avrebbe senso se poi nei giorni di festa il sito viene lasciato chiuso. Se è vero che la nostra città deve fare del turismo il mezzo principale da cui trarre risorse per sfamare i siracusani, riteniamo sia uno scandalo che ancora oggi non ci si adoperi per fare in modo che i nostri tesori vengano resi accessibili, come accade in ogni luogo che si dichiari ad interesse turistico!
Proprio nei giorni scorsi l’Assessore Regionale ai Beni Culturali Maria Rita Sgarlata è intervenuta pubblicamente in merito alla polemica sorta a seguito della circolare emanata dal Dirigente Generale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Sergio Gelardi, con la quale questi comunicava la chiusura dei siti archeologici e dei musei nei giorni domenicali. In realtà, sembrerebbe che tale provvedimento sia nato in conseguenza del fatto che lo stesso dirigente, non ricevendo alcuna risposta dai dirigenti e soprintendenti siciliani circa la turnazione dei custodi nei mesi estivi, si è trovato costretto ad optare per una soluzione che garantisse l’apertura dei siti sette giorni su sette ma per i soli tre mesi estivi. L’annoso problema pertanto nasce dal fatto che il contratto di lavoro dei custodi alle dipendenze della Regione Siciliana (circa 1.200), prevede un numero massimo di giornate festive. Esaurite queste giornate lavorative, non ci sarebbero i presupposti per coprire tutte le domeniche dell’anno.
La Dott.ssa Sgarlata, intervistata dal tg di “CANALE 8”, si è schierata apertamente contro tale provvedimento (poi revocato d’urgenza dal Governatore Crocetta), affermando che “proprio i mesi di destagionalizzazione sono quelli che in realtà dovremmo potenziare”. Lo stesso Assessore dichiara che da diversi mesi è già in atto un cosiddetto “piano Sgarlata” attraverso il quale le soprintendenze si stanno già proficuamente attivando per risolvere il problema della razionalizzazione dei turni dei custodi, affinché le ricchezze archeologiche ed i musei fossero fruibili durante le domeniche di tutti i mesi dell’anno. Dichiara inoltre che lo stesso piano sarebbe già stato portato a buon fine da alcuni dirigenti, affermando nello specifico che “se guardiamo per esempio alla situazione di Siracusa, la Soprintendente Beatrice Basile grazie ad una convenzione con il Comune di Siracusa, aveva già risolto questo problema”.
La Dott.ssa Basile (proveniente dalla Soprintendenza di Enna) è subentrata nell’incarico di Soprintendente ai Beni Culturali della Prov. di Siracusa alla Dott.ssa Mastelloni (inviata a svolgere l’ incarico al museo di Lipari), ma per la quale è stata operata una rescissione anticipata del contratto (che prevedeva il servizio fino al 2014), nell’ambito della discussa operazione di riordino del Dipartimento dei Beni Culturali in Sicilia che negli ultimi mesi ha visto protagonista l’Assessore Sgarlata, e che ha lasciato non pochi malumori e perplessità nell’ambito della politica siciliana (sulla quale al momento soprassediamo). Siamo pertanto felici di apprendere che l’Assessore Sgarlata e la nuova Soprintendente Basile si siano subito messe al lavoro, ma la domanda sorge spontanea. I nostri amministratori non conoscono il Ginnasio Romano? O non è forse il Ginnasio Romano un bene archeologico? Perché questo bellissimo ed invidiato sito archeologico non è stato considerato nell’ambito dei provvedimenti assunti con il “Piano Sgarlata”? Ed ancora, se è vero che la Soprintendente Basile ha “risolto il problema” a Siracusa, come mai nel sito internet della stessa Soprintendenza Aretusea risultano essere chiusi la domenica anche il Castello Maniace ed il Percorso Ipogeico di Piazza Duomo? Ebbene sì, il Castello Maniace risulta aperto mezza giornata dal martedì al sabato; il Percorso Ipogeico addirittura risulta chiuso anche il sabato! A conferma di ciò, pubblichiamo una immagine riportante una parte dell’ “Elenco dei musei, gallerie e siti archeologici” (evidenziati in rosso), estrapolata dal sito istituzionale.
Delle altre ricchezze di cui può vantarsi la nostra città e che non risultano ancora oggi fruibili a dovere, ci occuperemo separatamente. Per adesso vogliamo aggiungere che nel sito internet della sovrintendenza, cliccando sulle info messe a disposizione sul Ginnasio Romano, non esiste una sola fotografia e nessuna descrizione che possa destare la curiosità dell’internauta (contrariamente a quanto accade in relazione agli altri monumenti): non sia mai che il turista decida di farvi una scappata! Bensì, appare solo quanto segue:
Insomma, quasi come se per qualche motivo oscuro tale monumento dovesse il più possibile essere nascosto all’umanità.
E’ questo il modo in cui una città patrimonio UNESCO promuove le proprie ricchezze?
E’ possibile qui di seguito ascoltare l’intervista sopra citata (a partire dal minuto 8:49).
http://www.youtube.com/watch?v=UddCGWaBcK0&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DUddCGWaBcK0&app=desktop
E se vogliamo dirla tutta… cosa attirerà il turista che per caso dovesse trovarsi a passare da quella zona nelle ore serali? Nulla che possa indurlo a girarsi verso un monumento, nessuna illuminazione strategica ma semplicemente oscurità, come testimoniato dalle seguenti foto scattate la scorsa notte:
Vogliamo anche ricordare che lo scorso giugno fu annunciato l’arrivo in città di ben 14 milioni di euro stanziati attraverso i fondi Poin (Piano Operativo Interregionale), da destinare soprattutto al restauro di una parte del Castello Maniace, al potenziamento del museo Paolo Orsi ed al recupero dell’Anfiteatro Romano: vigileremo sull’impiego effettivo di questi fondi, ma sarebbe stato auspicabile che qualcuno si adoperasse affinché una piccola parte di questa sommetta venisse destinata alla rivalutazione e quindi alla fruizione dell’ormai dimenticato Ginnasio Romano.
La nostra rappresentante alla Camera dei Deputati Maria Marzana è stata informata in merito a questa vicenda dal Meetup dei Grilli Aretusei, e si è subito attivata per effettuare un sopralluogo, dopo il quale la stessa ha dichiarato: “Questo sito archeologico merita molto di più. Il lavoro di pulizia svolto dal personale della forestale è soddisfacente ma non basta. Occorre un’effettiva valorizzazione del sito facendo diventare il Ginnasio Romano un biglietto da visita per i turisti che giungono alla stazione ferroviaria o dei pullman. Un’amministrazione che intende davvero migliorare la città e soprattutto creare occupazione dovrebbe procedere alla realizzazione dei lavori di riqualificazione proposti dal meetup di Siracusa.
Questo gioiello che abbiamo ereditato può rappresentare un ulteriore motivo d’orgoglio per i Siracusani. Amministratori e cittadini devono avviare un circuito virtuoso fatto di collaborazione, con il fine ultimo di promuovere una reale fruizione del magnifico patrimonio che possediamo.“
Da una indagine effettuata in loco è anche emerso che la casupola esistente all’interno del complesso rappresenterebbe in realtà la postazione di lavoro dei custodi, e che non viene utilizzata in quanto troppo umida e malandata, come testimoniato dalle seguenti foto. Sarebbe questo il luogo ideale da cui rispondere alle telefonate di richiesta informazioni. All’interno di questa struttura sono presenti i servizi sanitari, i quali potrebbero essere meglio utilizzati e quindi essere messi a disposizione del turista che ne avesse bisogno.
Abbiamo pertanto elaborato una Interrogazione Parlamentare indirizzata all’Assessorato Regionale per i Beni Culturali che sarà presentata da Stefano Zito, deputato del MoVimento 5 Stelle, il quale ha dichiarato: “c’è un’intera città nascosta da valorizzare a Siracusa. Tanti beni che vanno riscoperti e aperti alla fruizione. Il patrimonio storico, archeologico e culturale potrebbe diventare il motore per un nuovo sviluppo”
Ad ogni modo la proposta/segnalazione sarà protocollata al Sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, agli Assessori comunali Francesco Italia e Alessio Lo Giudice (rispettivamente delegati al Centro Storico / Turismo, ed ai Beni Culturali / Unesco), agli Assessori Regionali Maria Rita Sgarlata (beni culturali e identità siciliana) e Michela Stancheris (delegata al turismo), ed al Sovrintendente BB.CC.AA Beatrice Basile, affinché ne facciano tesoro e si attivino di conseguenza, e dalle quali attendiamo quanto meno un cenno di riscontro.
La nostra idea è troppo semplice? Forse sì, anche perché questa soluzione elementare rischierebbe di non favorire nessuna clientela e nessun grande appalto.
MoVimento 5 Stelle Siracusa “Grilli Aretusei”