La deputata all’Ars Valentina Palmeri: “Concetti come enti di diritto pubblico, 50 litri gratuiti giornalieri per ogni cittadino residente in Sicilia e tariffa unica regionale non possono essere cancellati”
Due riscritture della legge operate dal governo rimandate al mittente in appena sei giorni. La riforma dell’acqua pubblica tiene agli assalti del governo, che in in meno di una settimana vede bocciate le nuove versioni della norma a firma Calleri e Contrafatto. Reggono pertanto l’impalcatura del testo disegnato in commissione e la causa dell’acqua pubblica, che incassa anche lo stop momentaneo ai commissari ad acta in Sicilia, come promesso dall’assessore Contraffatto, “a patto dall’uscita veloce della legge 455 dalla commissione per l’approvazione in Aula”.
Grande la soddisfazione del M5S, che da sempre si spende per l’acqua pubblica a senza se e senza ma.
“Queste riscritture – afferma Valentina Palmeri, che ha curato i lavori della sottocommissione acqua – con la scusa di adeguare il testo allo ‘sblocca-Italia’, di fatto azzeravano il volere degli esiti referendari sull’acqua pubblica e norme frutto di una lunga mediazione. Dopo mesi di discussione siamo riusciti a fare entrare nel testo Marino, il 455, concetti come enti di diritto pubblico, 50 litri gratuiti giornalieri per ogni cittadino residente in Sicilia, e la tariffa unica regionale, proprio perché l’acqua pubblica per noi è anche non fare differenze tra i siciliani. Non ci sono siciliani di serie A e cittadini di serie Z. Non è più pensabile ricominciare tutto da capo. La bocciatura della riscrittura è sacrosanta. Non per nulla è avvenuta all’unanimità, anche da parte del PD”.
Sul fronte acqua pubblica si è svolta sabato scorso una manifestazione organizzata dal comitato intercomunale per la gestione pubblica dell’acqua (Intercopa) per chiedere la risoluzione del contratto che affida alla società Girgenti Acque Spa la gestione del servizio idrico. A questa hanno aderito numerosi deputati regionali del M5S.