Palermo 17/07/2015
Il gruppo parlamentare Cinquestelle all’Ars torna ad invocare le dimissioni del governatore dopo le uscite pubbliche del Pd e chiede comunque chiarezza sulla vicenda intercettazione
“La Procura continua a smentire l’intercettazione, l’Espresso a confermarla ed in soccorso della testata arriva perfino l’Ordine dei giornalisti: in un parola regna la confusione più totale. L’unica certezza in questo mare di dubbi è comunque una: Crocetta era e resta una sciagura per la Sicilia, non dimentichiamolo. Altro che blindatura, se ne deve andare. E subito”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars torna a chiedere le dimissione del governatore dopo le uscite del Pd, che ha tesaurizzato le parole della Procura per blindare Crocetta e “per tenere attaccata al respiratore automatico questa legislatura ormai allo stato vegetativo”.
“Il punto non è intercettazione sì o no – dicono i deputati M5S -, il governatore è impresentabile a prescindere, e basta guardare le rovine che ha disseminato in lungo e in largo per l’isola per rendersene conto. Invece Il Pd pensa di avere trovato la quadratura del cerchio e il modo per tirare a campare fino alla prossima lite, a dispetto degli interessi dei siciliani. La verità è che hanno il terrore delle urne. Sanno che andare alle elezioni ora per loro sarebbe una tremenda disfatta”.
Sull’intercettazione incriminata i parlamentari chiedono comunque chiarezza: “I lati oscuri dicono – sono – parecchi. Non vorremmo che anche questo finisse per essere archiviato come l’ennesimo mistero insoluto di questo Paese”.
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