“Oggi, l’intergruppo parlamentare sulla geografia giudiziaria voluto dal ministro Bonafede, di cui faccio parte, ha svolto una serie di audizioni dei rappresentanti dei 30 tribunali che col decreto legislativo 155/2012 sono stati oggetto di soppressione. La riforma avrebbe dovuto generare, nella volontà del legislatore, maggiore efficienza e minori costi, ma allo stato dei fatti ciò non è avvenuto.” E’ quanto riferisce in una nota la deputata iblea del MoVimento 5 Stelle, Marialucia Lorefice, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, che aggiunge: “Ho chiesto di audire il sindaco di Modica, Ignazio Abbate e l’avvocato Enzo Galazzo, Segretario del “Comitato di coordinamento nazionale per la giustizia di prossimità”, perché potessero fare un focus dettagliato della situazione del tribunale di Modica, oggetto, negli anni, anche del mio personale impegno parlamentare.
Diversi i punti affrontati, dalle criticità infrastrutturali dell’immobile di Ragusa, ai mai raggiunti risultati di spending review e maggiore efficientamento, obiettivi cardine dell’allora riforma. Basti pensare che l’immobile modicano era stata appositamente realizzato per essere destinato a Palazzo di Giustizia, al costo di oltre 10 milioni di soldi pubblici. Con la riforma e il conseguente spostamento degli uffici a Ragusa, è stato necessario affittare nuovi locali, con ulteriore dispendio di risorse. A ciò ci aggiunge che la sede del tribunale di Modica ospita un archivio, che richiederebbe circa 470.000 euro per essere trasferito a Ragusa. Dove sarebbero allora i risparmi per lo Stato portati dal riordino dei tribunali?”
“Sono gli stessi problemi – spiega Lorefice – sollevati anche dagli auditi delle altre regioni che hanno visto la chiusura di tribunali.
Il prossimo passo sarà visitare insieme ai colleghi dell’intergruppo i tribunali soppressi così da far ulteriormente constatare la realtà dei fatti.
L’obiettivo di queste audizioni e dagli approfondimenti che stiamo portando avanti è quello di raccogliere tutti gli spunti importanti e necessari da sottoporre al Ministro della Giustizia, il quale ha già anticipato la necessità di una nuova riforma della geografia giudiziaria.” Conclude la presidente.