“Occorre scommettere sull’agricoltura”, l’appello ai ragazzi dei dirigenti dell’azienda
Due classi dell’Ipsia di Noto si sono recate presso l’azienda pachinese per visitare gli impianti di confezionamento.
L’azienda “Fortunato srl” apre le porte agli istituti superiori e mette a disposizione la sua struttura e il suo know-how aziendale per favorire i progetti “scuola-lavoro”. Si è svolta venerdì la visita di due quarte classi dell’indirizzo Ipsia, afferenti all’istituto di studi superiori “Matteo Raeli” di Noto presso i locali di confezionamento dell’azienda pachinese.
“Ci è giunta una richiesta da parte della scuola- spiega il presidente, Sebastiano Fortunato– che abbiamo accolto con piacere. Infatti crediamo nell’agricoltura come vocazione economica e produttiva primaria del nostro territorio e in essa scommettiamo da decenni. Queste visite servono a fare comprendere meglio ai ragazzi le varie opportunità che potrebbero avere nel mondo del lavoro”.
“I ragazzi erano molto curiosi e ci hanno fatto tante domande- aggiunge l’amministratore delegato Jo Fortunato- a cui abbiamo risposto personalmente e con l’aiuto dello staff tecnico. Infatti erano interessati in particolar modo al funzionamento dell’impianto di confezionamento e alla sua manutenzione”.
La visita si è svolta con la presenza dei docenti Giovanni Di Guardo, Mariella Agricola, Vittorio Salerno e Giampaolo Ignaccolo.
“Il nostro progetto- spiega il professore Di Guardo- intende favorire la conoscenza delle attività economiche del territorio inerenti al percorso di studi del nostro indirizzo. Abbiamo scelto delle aziende che coprissero tutto il ciclo ortofrutticolo, in quanto esso rappresenta una delle forze economiche più vigorose del territorio: dalla produzione dei macchinari, alla coltivazione del prodotto e al suo confezionamento per la commercializzazione. Il riscontro è stato molto buono, sia perché i ragazzi non avevano idea che sul territorio esistessero aziende di questa rilevanza, sia perché hanno potuto constatare dal punto di vista pratico tante problematiche che studiano tra i banchi”.