Continua la visita ai luoghi architettonici, artistici e storici di Torino e dintorni da parte dei soci dell’Associazione Rosolinesi in Piemonte.
Sabato 8 Aprile meta della giornata è stata la Reggia di Venaria Reale ed in particolare una grande mostra proposta nel decimo Anniversario dell’inaugurazione della Venaria Reale riaperta al pubblico dopo i lavori di ripristino dell’antico splendore.
La mostra “Dalle Regge d’Italia. Tesori e simboli della regalità sabauda” racconta la dinastia sabauda nel periodo compreso tra il 1860 e il 1920, quando i Savoia rivestirono il ruolo di re d’Italia. La mostra raccoglie 130 opere provenienti dalle Regge della Penisola con prestigiosi prestiti di opere e documenti da parte del Palazzo del Quirinale, Gallerie degli Uffizi, Palazzo Reale di Napoli, Reggia di Caserta, per citare solo i principali.
La mostra è divisa in cinque sezioni. La prima sezione, “Raccontare la regalità”, è dedicata a come i Savoia narrarono il proprio essere re: fra i simboli, particolare attenzione è posta alle corone del Regno d’Italia. La seconda sezione, “Abitare la regalità”, racconta come i Savoia organizzarono le Regge del Regno d’Italia: un sistema di palazzi e residenze in precedenza appartenuti a vari sovrani: Papi, re di Napoli, granduchi di Toscana, duchi di Parma, oltre che agli stessi re di Sardegna. La terza sezione è dedicata a Napoli, città cui i Savoia dedicarono una particolare interesse. La quarta sezione conduce il visitatore in quegli “aspetti della vita dei sovrani posti al confine fra vita privata e vita pubblica”. La quinta sezione racconta “I Palazzi e le Ville che non sono più del Re” e cioè la progressiva dismissione di un’ampia parte delle Regge da parte di Vittorio Emanuele III, negli anni della Prima guerra mondiale, adibite prima a ospedali e poi trasformate in spazi museali o caserme.
Fra i pezzi più pregiati esposti nella mostra possiamo citare una copia della Corona Reale di Savoia caratterizzata dalla base in oro decorata a nodi di Savoia ed alla sommità sormontata da una croce di San Maurizio e la Corona Ferrea utilizzata come corona reale del Regno e usata anche da Napoleone nel suo regno sull’Italia settentrionale ed in seguito da tutti i re del Regno Lombardo-Veneto. Tale corona viene conservata nella cappella di Teodolinda nel Duomo di Monza. La corona è uno dei pezzi più importanti al mondo in fatto di corone non solo per la fabbricazione longobarda risalente all’VIII secolo, ma anche perché la tradizione vuole che contenga una lamina circolare ricavata dalla fusione di uno dei chiodi della croce di Cristo.
Altri pezzi pregiati: la Culla del principe di Napoli, futuro Vittorio Emanuele III, con i suoi preziosi intarsi in tartaruga e madreperla, lamina d’oro, coralli, seta e raso; l’abito cerimoniale della Regina, in raso di seta color avorio, con borchie, paillettes, oro lamellare e madreperla, o il mandolino in tartaruga, avorio, ebano, argento e oro.
Ma il pezzo più simbolico e ricco è il Trono dei Re d’Italia, proveniente dal Palazzo del Quirinale ed esposto per la prima volta al pubblico fuori dalla sua sede originaria. Il seggio regale appare qui, per la prima volta, proprio come era al Quirinale ai tempi della monarchia.
Interessante anche l’Uovo di struzzo intagliato con gli stemmi dei capoluoghi di provincia del Regno d’Italia, opera dell’intagliatore di Carmagnola Jona Ruben, donato nel 1892 ad Umberto e Margherita.
A fine percorso Salvatore Petriglieri commenta: “ Bellissimi e preziosi capolavori che ci tramandano la storia e le qualità artistiche dei personaggi di quel tempo”
Carmelo Portelli