Con una nota del 15 aprile scorso, l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana ha comunicato al sindaco Piero Rustico l’avvenuta iscrizione della “Settimana Santa a Ispica” nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia. Nella nota si legge che «nella seduta del 3 aprile 2014, la Commissione Eredità Immateriali ha riconosciuto nella “Settimana Santa a Ispica” quei valori di rilevanza validi per il suo inserimento nel Registro del patrimonio culturale immateriale della Regione Siciliana». Un provvedimento, questo, consultabile sul sito della regione all’indirizzo: www.regione.sicilia.it/beniculturali/reis.
Si conclude così l’iter avviato dall’Amministrazione comunale a seguito della Circolare regionale del marzo 2006 con la quale l’Assessorato dei BB.CC. comunicava ai Comuni la possibilità di iscrivere nel “Registro” tutte le eredità immateriali che costituiscono il ricchissimo patrimonio storico-tradizionale presente in tutto il territorio siciliano. Da qui la formale proposta inoltrata alla Soprintendenza, nel maggio del 2007, a firma del sindaco Piero Rustico, con la quale si chiedeva, appunto, che i riti e le processioni della “Settimana Santa a Ispica” venissero inseriti nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, proposta via via corredata di tutta la nutrita documentazione costituita da fotografie, filmati, fonti scritte e mappe, che, insieme alle dovute autorizzazioni alla loro diffusione, attestano quanto i riti della “Settimana Santa a Ispica” facciano parte di un patrimonio di fede e culturale ricco di antica tradizione e quanto siano ancora oggi, per tutta la comunità ispicese, realtà viva e condivisa, valore, questo, che ha portato la “Commissione” ad iscriverla nel “Libro delle Celebrazioni in Sicilia”. In esso si ritrovano iscritti “i riti, le feste e le manifestazioni popolari associati alla religiosità, ai cicli lavorativi, all’intrattenimento e ad altri momenti significativi della vita sociale di una comunità, che sono espressione della tradizione e che ancora oggi costituiscono un momento essenziale dell’identità della comunità”.
«Il percorso intrapreso dall’Amministrazione Rustico nel lontano 2007 – ha dichiarato l’assessore alle Politiche per l’educazione Patrizia Lorefice – è finalmente giunto a compimento e rappresenta un meritato risultato per una tradizione come quella che la città di Ispica vanta da secoli. L’impegno che l’Amministrazione ha profuso affinché i riti e le processioni della “Settimana Santa a Ispica” fossero inseriti nell’elenco delle Eredità Immateriali tutelate dall’UNESCO viene oggi premiato con questo risultato positivo tanto sperato dai cittadini ispicesi e non solo».
Il sindaco Piero Rustico, nel commentare l’ottimo risultato raggiunto, ha con viva soddisfazione dichiarato: «È stata una grande opportunità l’occasione fornita ai Comuni dall’Assessorato dei Beni Culturali con l’istituzione del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia che io e la mia Amministrazione abbiamo voluto da subito cogliere. La documentazione inviata all’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ha dimostrato quanto tutto sia espressione di una fede profonda e di una passione che di anno in anno si alimentano e si esprimono con un impegno sempre maggiore e condiviso tra le generazioni che in questa occasione collaborano con uno slancio che non si differenzia per l’età. Inoltre, non va dimenticato che la “Settimana Santa a Ispica” è richiamo e meta di pellegrinaggio anche per cittadini non ispicesi, motivo ulteriore, questo, per cui l’impegno mio personale e dell’Amministrazione è stato costante e al massimo livello. La nostra tradizione – ha sottolineato il Primo Cittadino – risponde a pieno titolo alla definizione fornita dall’articolo 2 della “Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale” approvata dalla “Conferenza Generale dell’UNESCO” nel 2003. La Settimana Santa ispicese si connota, infatti, come espressione di un’identità forte della nostra comunità cittadina che in quella settimana si arricchisce anche di una presenza tangibile o comunque emotiva e spirituale di tanti che vivono oltre i confini del territorio ispicese. Non a caso la “Settimana Santa a Ispica” è divenuta oggetto di dirette televisive che in questo modo portano in tutto il mondo una realtà fatta di tradizione ma soprattutto di crescente passione che in quei giorni si manifesta al culmine della sua espressione. Quella che oggi abbiamo ottenuto è la possibilità di salvaguardare l’identità degli ispicesi nel loro cammino verso il futuro».