La parlamentare del M5S, Marialucia Lorefice torna a chiedere, per la seconda volta, l’intervento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali al fine di risolvere il problema dell’assistenza e del trasporto degli studenti disabili degli istituti superiori del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Giovani che da oggi non potranno andare a scuola a causa del mancato stanziamento dei fondi da parte della Regione. Una battaglia che, da tempo, questi studenti e le loro famiglie sono costretti a combattere anche più volte durante l’anno scolastico. Un grave disagio che la deputata definisce: «Un diritto violato. La scuola è aperta a tutti, l’istruzione è un diritto sancito anche dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu. Nonostante le previsioni normative -afferma la Lorefice-, le promesse e le rassicurazioni di Crocetta, che si era impegnato a trovare i soldi con la finanziaria, dal Parlamento siciliano non sono arrivate, per il Libero Consorzio Comunale di Ragusa, le notizie attese per il mantenimento dei servizi per gli studenti disabili, sotto forma del contributo straordinario di 2,3 milioni di euro per chiudere il bilancio 2015. Promesse non mantenute, dunque, nonostante l’approvazione dell’emendamento di Valentina Zafarana, col quale vengono stanziati 4 milioni di euro per garantire agli alunni disabili siciliani i servizi e il trasporto gratuito “per la frequenza degli asili nido, della scuola di ogni ordine e grado e dei centri educativo-riabilitativi a carattere ambulatoriale e diurno”. Abbiamo cercato di fare la nostra parte -sottolinea la parlamentare-, ma questa battaglia va combattuta tutti insieme, non basta parlare ma serve trovare delle soluzioni. Una diseguaglianza sociale per la quale necessita l’intervento deciso del Ministro alle Politiche Sociali, affinché tutto questo non abbia a ripetersi ed i nostri figli abbiano tutti le stesse opportunità di andare a scuola, come vuole una società che si dice civile e democratica. Questa è la nostra seconda interrogazione al Ministro Poletti, siamo consapevoli che ci risponderà che il problema non è di sua competenza ma siamo anche fermamente convinti che nessuno, tanto meno lo Stato, possa girarsi dall’altra parte col solito scarica barile. C’è un problema ed è di tutti. I ragazzi sono a casa, privati dell’istruzione, dell’inclusione sociale, della tanto osannata integrazione. Siamo tutti parte in causa chiamati a fare la nostra parte. Sono vicina alle famiglie e agli studenti -conclude la Lorefice- che in questi giorni si confrontano, per l’ennesima volta, con l’impossibilità di andare a scuola. Una battaglia che combatto al loro fianco, insieme a tutti coloro che credono ancora che le cose possano cambiare, sperando di poter scrivere di questa drammatica pagina della nostra storia, insieme, la parola ‘Fine’».
L’addetto Stampa
Valentina Maci
Odg 153453