La Polizia,a seguito dell’arrivo di ieri mattina della nave “Diciotti CP941” della Guardia Costiera Italiana ha sottoposto a fermo di P.G. 2 scafisti somali di 19 e 17 anni.
La nave sbarcava presso il porto di Pozzallo 67 migranti, tratti in salvo la sera 19 ottobre dal rimorchiatore “Asso Ventinove”, poiché viaggiavano a bordo di un gommone in precarie condizioni di galleggiabilità causate dal sovraffollamento. Dopo aver tratto in salvo i migrantili trasferiva sulla nave “Diciotti” che successivamente li accompagnava presso il porto di Pozzallo.
Secondo i testimonisono loro che hanno condotto l’imbarcazione, partite dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libiaal fine di trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per averle sottoposte a trattamento inumano e degradante.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa–con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri ed una della sezione operativa navale della Guardia di Finanza, hanno sottoposto a fermo2 scafisti somali uno dei quali minori.
Ieri mattina, immediatamente dopo l’arrivo della nave della Guardia Costiera, i migranti venivano ospitati presso l’Hotspot di Pozzallo.
Grazie al lavorodi un team di poliziottiesperti in tecniche investigative di contrasto dell’immigrazione clandestina è stato possibile raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine a due giovanissimi somali, indicati come coloro che hanno condotto il gommone partito dalle coste libiche.
Sono state raccolte ledichiarazioni dei passeggeri (con il prezioso ed imprescindibile supporto degli interpreti) che non hanno avuto alcun dubbio rispetto alla condotta degli scafisti che fino a prima della partenza dialogavano con i libici.
I testimoni hanno raccontato di aver pagato circa 1.200 euro cadauno e descritto con molta precisione il ruolo degli scafisti, in particolar modo il maggiorenne teneva il timone ed il minore la bussola.
Ancora una volta è stato utile estrapolare un video girato da uno dei passeggeri. La Squadra Mobile di Ragusa ha potuto riconoscere i due indagati mentre conducevano il gommone.
Al termine delle indagini, la Procura della Repubblica di Ragusa e la Procura per i Minorenni di Catania, hanno disposto che entrambi venissero ristretti, pertanto il maggiorenne è stato condotto presso il carcere di Ragusa ed il minore presso il centro di prima accoglienza di Catania.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato
Dott. Ciavola Antonino