Durante il viaggio lo scoppio del motore e di conseguenza 4 migranti cadono in mare; due sono affondati nonostante il tentativo di salvarli da parte dei compagni di viaggio. Inutili le ricerche da parte del pattugliatore maltese che li ha soccorsi.
Non sono stati raccolti elementi di responsabilità a carico dello scafista minorenne per l’incidente in mare.
Salgono a 46 gli scafisti fermati nel 2016 (15 minori); nel 2015 sono stati 147.
Nel 2016, sono quasi 1/3 gli scafisti minorenni fermati a Ragusa.
La Polizia di Stato ha già provveduto a trasferire dopo l’identificazione oltre metà degli sbarcati. Anche questa volta tantissimi i minorenni non accompagnati, ben 55.
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 4.245 migranti in occasione di 12 sbarchi.
Ancora un altro minore alla conduzione di uno dei due natanti soccorsi, questa volta ha solo 16 anni ed a suo carico non sono stati raccolti elementi di reato in ordine alla probabile morte di due migranti che, dopo lo scoppio del motore, non sono più riemersi affondando rapidamente. La Polizia, nonostante i primi racconti surreali forniti dai migranti (su suggerimento dei libici), ha trovato chi, con onestà, ha raccontato l’esatta dinamica di cosa è accaduto, sottoponendo a fermo i due responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria: il minore N.S. nato in Gambia di 16 anni e AMOTHO Lo, nato in Senegal il 01.01.1985.
I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti da diversi paesi del centro africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo nelle prime ore per essere visitati, identificati e subito dopo trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 17:30 del 12.04.2016 la nave “G.118 INZUCCHI” su segnalazione della motonave italiana “FILOMENA” avvistava un gommone di colore grigio di circa 12 metri con a bordo un numero imprecisato di migranti. Alle ore 18,05 l’unità navale dichiarava evento SAR date le precarie condizioni di galleggiabilità e l’elevato numero di soggetti presenti a bordo dello stesso. Ultimato il soccorso di 119 migranti veniva effettuato un altro trasbordo sull’unità militare maltese P61 che a sua volta aveva già soccorso altri 126 migranti. Durante le fasi di soccorso il pattugliatore maltese riceveva notizie dai migranti di un incidente in mare e della scomparsa di due migranti tra le onde.
Nonostante le ricerche accurate nello specchio di acqua segnalato dai superstiti, non è stato possibile individuare i due migranti che erano stati visti affondare rapidamente dai compagni di viaggio. Al termine delle fasi di soccorso il pattugliatore maltese ha condotto tutti i migranti al Porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 15.00 di ieri, con il conseguente ingresso all’Hot Spot.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
La Polizia di Stato ha permesso un accoglienza rapida dei migranti in una giornata particolarmente calda. Il lavoro degli agenti della Polizia è molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati quasi tutti i migranti approdati e gli uomini della Polizia di Stato sono ancora a lavoro per ultimare tutte le procedure.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini dopo 10 ore dall’arrivo in banchina dei migranti.
Le attività investigative hanno avuto inizio immediatamente e si sono subito concentrate sui racconti dei migranti raccolti dal pattugliatore maltese.
I migranti riferivano di aver visto affondare a causa dello scoppio del motore fuoribordo, due loro compagni di viaggio.
Le cause dello scoppio non sono state accertate e quindi non sembrano emergere elementi di responsabilità a carico dello scafista minorenne.
Dopo aver assistito psicologicamente i migranti ancora atterriti per quanto accaduto, avendo tutti temuto di perdere la vita, i poliziotti sono riusciti con grande difficoltà ad individuare lo scafista che non ha voluto confessare.
Un altro team di investigatori ha permesso di individuare l’altro scafista, in questo caso maggiorenne, che ha raccontato una storia del tutto inventata e sconfessata dagli stessi migranti che avevano pagato il viaggio.
Ancora una volta è risultato fondamentale il rapporto di sinergia tra Polizia di Stato e soccorritori che sin da prima dell’approdo, mediante un fitto scambio informativo, hanno fornito utili indizi per poi concretizzare il tutto negli uffici della Squadra Mobile di Ragusa presso l’HOT SPOT di Pozzallo.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 46 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola