Lui 38 anni distraeva la commessa e lei di 74 anni arraffava tutto l’oro che poteva in pochi secondi.
La Squadra Mobile di Ragusa li ha individuati grazie alle telecamere di sicurezza di più gioiellerie ed alla collaborazione delle vittime.
A Ragusa hanno consumato un furto di 15.000 euro, ma sono sospettati di averne portati a termine molti altri in Sicilia ed in altre regioni.
Si divulgano le immagini di videosorveglianza dei furti e le foto degli autori al fine di poter raggiungere altre vittime.
Chiunque riconosca gli autori contatti la Squadra Mobile di Ragusa al numero 0932/673696 o si rechi nel più vicino ufficio della Polizia di Stato.
La Poliziadi Stato – Squadra Mobile– ha eseguito, su delega della Procura della Repubblica di Ragusa. la misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ragusa, a carico dei pregiudicati Condorelli Concetta nata a Catania classe 1945 (arresti domiciliari) e Pulvirenti Santo nato a Catania classe 1981 (custodia in carcere), per furto aggravato dalla destrezza.
I FATTI
In data 12.09.2019 la Squadra Volanti della Questura di Ragusa interveniva presso una gioielleria del centro cittadino per la segnalazione di un furto consumato. Gli operatori addetti al controllo del territorio raccoglievano i primi indizi dalle vittime di reato, in quanto l’addetta alle vendite riferiva che poco prima erano entrati una signora anziana con il figlio, i quali dovevano scegliere un anello da regalare alla fidanzata di quest’ultimo. Dopo aver visionato gioielli di diversi tipi, l’uomo chiedeva alla commessa di prendere alcuni oggetti in vetrina poiché voleva vederli da vicino; questa distrazione è stata fatale per i gioiellieri poiché l’anziana madre in pochi secondi si dirigeva dietro al bancone arraffando monili in oro per un valore di oltre 15.000 euro per poi trovare una scusa ed andare via. Non appena i gioiellieri si rendevano conto del furto avvisavano la Polizia che si metteva subito sulle tracce dei due senza esito.
LE INDAGINI
La Squadra Mobile di Ragusa, informata di quanto accaduto, prelevava le immagini dell’impianto di videosorveglianza e dopo un’attenta analisi durata pochi giorni riusciva ad individuare i due odierni arrestati. Madre e figlio pregiudicati catanesi con precedenti penali specifici. Gli investigatori comparavano le immagini con un tentativo di furto commesso ai danni di un’altra gioielleria di Comiso ed i malfattori erano sempre gli stessi ed agivano mettendo in atto un identico modus operandi. A Comiso non erano riusciti nel loro intento perché il titolare si accorgeva delle intenzioni, pertanto i malviventi si dileguavano immediatamente.
Questo doppio riscontro è stato subito compendiato in una informativa inviata alla Procura della Repubblica di Ragusa che ha immediatamente richiesto l’applicazione della misura cautelare in carcere per il figlio e degli arresti domiciliari per madre avendo questa 74 anni. Il Giudice per le Indagini Preliminari, valutando le fonti di prova raccolte dalla Squadra Mobile iblea ha subito emesso la misura cautelare. Considerati i precedenti penali specifici e quindi la professionalità dei soggetti, oltre la pericolosità, gli investigatori prendevano contatti con altri uffici di Polizia siciliani, in quanto si ipotizza che la coppia, con la stessa tecnica, possa aver colpito altre gioiellerie o esercizi commerciali.
Si divulgano le immagini che riprendono i due indagati durante i furti al fine di poter raggiungere altre vittime. Chiunque dovesse aver subito reati da parte di uno o entrambi i ladri è pregato di contattare il più vicino ufficio della Polizia di Stato o telefonare alla Squadra Mobile di Ragusa al numero 0932/673696.
LA CATTURA
La Squadra Mobile di Ragusa con l’imprescindibile collaborazione della Squadra Mobile di Catania si è recata in uno dei quartieri popolari del capoluogo etneo per individuare e catturare madre e figlio. Grazie alla conoscenza del territorio degli investigatori, i poliziotti sono riusciti ad assicurare alla giustizia entrambi nel giro di poche ore di ricerche.
L’uomo è stato condotto presso il carcere di Catania, la donna, dopo gli accertamenti sull’identità presso gli uffici di Polizia, è stata sottoposta agli arresti domiciliari, entrambi sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato
Dott. Ciavola Antonin