La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha eseguito la misura cautelare richiesta dalla Procura della Repubblica e disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari a carico di SCENNA Enrico, nato a Palermo il 17.04.1980 e SCATA’ Alessandro, nato a Ragusa il 23.03.1992, ivi residente in via Dante Alighieri, 82, in quanto responsabili dei reati di furto in appartamento aggravato e ricettazione. I due pluripregiudicati sono recidivi per furti in appartamento e svariati reati contro il patrimonio ed inoltre sono sottoposti a misure di prevenzione poichè socialmente pericolosi.
A fine luglio un cittadino ragusano, durante l’attesa per una visita presso un ambulatorio medico in centro storico a Ragusa, notava, dalle persiane leggermente aperte, due soggetti sospetti che confabulavano tra loro ed avevano in mano diversi oggetti in oro. I due sembrava stessero scegliendo alcuni oggetti per poi scartarne altri, difatti al termine della loro spartizione gettavano a terra un sacchetto di panno di colore verde.
Il solerte cittadino, oltre ad avvisare telefonicamente ed in modo diretto la Squadra Mobile, estraeva il proprio telefono cellulare e riprendeva i due sospettati durante la spartizione degli oggetti in oro che avveniva sul sellino di uno scooter ed in più indicava agli operatori della Polizia di Stato, prontamente intervenuti, l’auto sotto la quale era stato gettato il sacchetto subito dopo le brevi fasi di divisione degli oggetti.
Gli investigatori della Sezione Reati Contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Ragusa analizzavano subito il contenuto del sacchetto, appurando che all’interno vi fossero solo alcune pietre preziose, di sicuro staccate poco prima dai monili in oro ed alcuni oggetti in argento (è usuale che i malviventi separino l’oro dal resto degli oggetti perché unico metallo immediatamente vendibile nei compro oro).
Dalla immediata analisi del filmato, i poliziotti riconoscevano senza ombra di dubbio gli odierni arrestati anche perché pluripregiudicati per reati specifici.
Al fine di poter recuperare immediatamente gli oggetti in oro delle vittime, veniva effettuata una battuta di ricerca in zona ed una volta individuati (dopo diverse ore) i sospettati, venivano effettuate delle perquisizioni domiciliari.
Scenna, messo davanti all’evidenza dei fatti e consapevole che non avrebbe comunque avuto scampo, ammetteva le proprie responsabilità e consegnava anche il denaro provento della vendita degli oggetti in oro poco prima ceduti ad un compro oro di Comiso.
La collaborazione dell’arrestato ha permesso di sequestrare gli oggetti in oro e restituirli alle vittime, una famiglia ragusana che aveva lasciato la casa di città per trasferirsi a Marina di Ragusa per le ferie estive.
Nonostante la reticenza sull’indicazione della casa, le indagini hanno permesso di individuare la famiglia vittima del furto che, con grande gioia, è stata invitata negli uffici della Squadra Mobile dove ha riconosciuto gli oggetti di valore economico (7.000 euro) ed affettivo e successivamente ne è rientrata in possesso.
Le indagini hanno permesso inoltre di appurare che il furto in casa era stato perpetrato grazie alle chiavi della Signora proprietaria di casa, alla quale avevano rubato la borsa poche settimane prima ma, nonostante all’interno vi fossero anche i documenti e quindi l’esatta ubicazione del suo immobile, non aveva cambiato la serratura.
Proprio per aver perpetrato il furto con una chiave rubata, i due risponderanno anche di ricettazione, in quanto hanno utilizzato un oggetto provento di delitto.
Inoltre Scenna risponderà anche del reato di ricettazione di un’altra collana da lui venduta in un altro compro oro, emerso sempre dalle indagini sul furto.
Al termine delle brevi, quanto proficue indagini, gli investigatori hanno trasmesso le risultanze investigative al Sost. Proc. della Repubblica che ha subito avanzato richiesta di applicazione della misura cautelare in carcere che in data di ieri è stata eseguita una volta concessa dal GIP.
Le fasi esecutive delle catture sono state molto semplici proprio perché i soggetti da individuare e condurre presso gli uffici della Polizia di Stato sono conosciuti molto bene dalla Squadra Mobile che dopo 20 minuti dal mandato di cattura li aveva già condotti in ufficio.
I due arrestati hanno dichiarato di aspettarsi questa nuova cattura considerate le prove schiaccianti raccolte a loro carico.
“La Polizia di Stato, grazie alla solerzia ed al forte senso civico del cittadino ragusano, ha raggiunto un importantissimo risultato, assicurando alla giustizia due pericolosi criminali che vivevano dei proventi dei furti da loro commessi”
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola