Con l’inizio del nuovo anno è intenzione della Questura di Siracusa condividere alcuni spunti di riflessione concernenti il consuntivo dell’attività svolta della Polizia di Stato nel 2012 in questa provincia.
Il filo conduttore, sintetizzato nel titolo, è l’analisi di come il bene sicurezza è stato fornito dalla Polizia di Stato con il concorso di tutte le altre Forze dell’Ordine, spaziando nei vari settori in cui si esso articola, dalla repressione dei reati alla loro prevenzione, passando per i modelli ormai consolidati della polizia di prossimità e sicurezza partecipata.
Al di là dei dati statistici è però bene premettere che nell’anno ormai trascorso l’andamento del fenomeno criminale nella sua globalità ha visto un lieve decremento dei delitti denunciati, passati da 15.201 del 2011 a 14.784 del 2012. Anche nell’ambito dei delitti contro la persona, si evidenzia un calo degli omicidi volontari scesi da 6 a 3.
Di converso i delitti che costituiscono gli indicatori del disagio sociale, come i “reati predatori”, hanno registrato una lieve crescita, segno anche della recrudescenza della crisi economica che non ha risparmiato la nostra provincia; più in dettaglio i furti sono stati 7335 di cui 1148 in abitazione (rispettivamente 7341 e 954 nel 2011); le rapine 180 (contro le 168 nel 2011). In tale contesto si può anche inscrivere il lieve aumento delle estorsioni denunciate nel 2012, 63 contro le 52 del 2011, delle violenze sessuali, passate da 16 (nel 2011) a 20 (nel 2012), con la correlata individuazione di 18 soggetti responsabili, contro i 14 del 2011, ed anche il minimo incremento, rispetto all’anno precedente, dei reati in materia di sostanze stupefacente che passano da 224 a 236.
Tale situazione, che certamente va attenzionata, è stata fronteggiata non solo con una implementazione dei servizi di Controllo del Territorio da parte di tutte le forze dell’ordine, frutto di decisioni in seno al Comintato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ma anche con una nuova strategia di pianificazione dello stesso a livello provinciale, messa a punto dalla Questura, con la recente creazione degli Uffici di controllo del territorio nell’ambito dei commissariati distaccati e sezionale “Ortigia”, che ricalcano l’analogo modello creato all’interno dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico da sempre pienamente operativo nello specifico ambito. L’elaborazione di misure operative di contrasto alla criminalità diffusa mediante fissazione di precisi obiettivi aderenti alle esigenze di sicurezza espresse dal territorio, con la valorizzazione della figura del Poliziotto di Quartiere quale organo recettore delle istanze che partono dalla base, ha consentito l’individuazione, la denuncia e l’arresto, di numerosi soggetti dediti ai furti in appartamenti e villette, come riportato dalle recenti cronache, ed ha prodotto evidenti benefici con il decremento degli atti di danneggiamento, riconducibili per lo più ad atti volontari di vandalismo o tentativi di furto, come gli incendi denunciati, passati da 120 del 2011 a 94 del 2012. Del resto anche i furti di rame a livello provinciale hanno subito una riduzione, passando dai 287 del 2011 ai 191 del 2012, con numerosi arresti dei responsabili.
Inoltre il controllo del territorio si è anche espresso nella costante presenza degli operatori della Polizia di Stato e delle altre forze dell’ordine non solo in occasione degli eventi di maggiore spessore per l’ordine pubblico (si pensi alle proteste plateali del movimento “forza d’urto” dello scorso gennaio, o alle numerose vertenze occupazionali della zona industriale e commerciale) dove tutto il personale intervenuto si è prodigato per il mantenimento della pace sociale nel rispetto del diritto legittimo di protesta e sciopero, ma anche nella ordinaria attività giornaliera, nei quotidiani interventi di soccorso ed assistenza, anche telefonica o utilizzando i canali del web (come il servizio di denuncie on line o la casella di posta elettronica della Questura “scrivici”), che danno il senso e la misura dello sforzo compiuto per aumentare il tasso di percezione di sicurezza in una collettività che vive una drammatica crisi occupazionale ed economica.
La filosofia gestionale che ha ispirato i comportamenti dei poliziotti è quindi rigore ed umanità, applicazione della legge, guardando sempre le esigenze e la dignità di chi è chiamato a subirla.
Del resto questa impronta si può cogliere appieno pure nell’attività di carattere amministrativo propria della Polizia, dove il contatto con l’utente, fruitore del servizio, costituisce la cartina tornasole della qualità dell’operato di chi è chiamato a regimentare settori rilevanti sotto il profilo della pubblica sicurezza: dall’ immigrazione, che ha dovuto fronteggiare sia l’emergenza Nord Africa con la gestione degli sbarchi (nell’anno se ne sono avuti 15 in provincia con 1090 persone giunte) pur mantenendo un adeguato standard di efficienza nel rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno (sono regolarmente soggiornanti nel territorio della provincia circa 10.000 stranieri, con la conseguente trattazione di circa 4.000 istanze l’anno), alle attività della Polizia Amministrativa e Sociale, in cui si evidenziano sia i numerosi controlli amministrativi (nr. 215) e le relative sanzioni elevate a carico di esercenti pubblici non in regola con le vigenti normative (nr. 32), che il costante impegno nei confronti degli utenti, che giornalmente si recano presso gli sportelli dei vari uffici licenze (nr. 194), armi (nr. 241) e passaporti (nr. 4.530).
Non sono mancati i risultati nella repressione dei reati riconducibili allo spaccio di sostanze stupefacenti (85 soggetti individuati), alle estorsioni (19 soggetti individuati) e all’usura (5).
Duro colpo anche alla criminalità organizzata di stampo mafioso specie nella zona sud con il recente arresto del referente del noto clan Pinnintula e dei suoi fiancheggiatori.
Il contrasto alla criminalità ovviamente è stato completato e sostenuto da un efficace sistema di misure di prevenzione curato in sinergia con gli uffici operativi della Questura e dei Commissariati Distaccati e dell’Arma dei Carabinieri, che nell’anno decorso ha visto irrogare nr. 29 provvedimenti di divieto di ritorno, nr. 12 provvedimenti di d.a.spo., nr. 63 avvisi orali, nr. 29 proposte di sorveglianza speciale di P.S.. Anche il contrasto all’odioso fenomeno degli stalkers è stato potenziato con 16 provvedimenti contro i 12 del precedente arco temporale.
Il 2013 si apre, quindi, sotto il segno della continuità nell’impegno a garantire la sicurezza della cittadinanza, bene primario ed essenziale allo sviluppo morale e materiale della nostra amata Siracusa.