«Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli» e l’attore Luca Di Franco lo “volle” quanto Vittorio Alfieri, tanto da ottenere una parte nel film “Le corna innanzitutto”, girato nei pittoreschi dintorni catanesi dal regista Antonio Z. (al secolo Zappalà), che sarà proiettato nelle sale in estate. Una brillante commedia dal forte sapore meridionale e intrisa di una pungente ironia. Ne è emblema la scena che ha visto protagonista Di Franco: un gruppo di giovani salva diverse ragazze aspiranti suicide. Volevano lanciarsi dentro a un pozzo perché non riescono a fidanzarsi. La colpa è del pestilenziale alito che le affligge. Mentre parlano, infatti, i potenziali salvatori svengono, asfissiati dall’insopportabile odore. E non solo, nel frattempo, giunge la Polizia a sirene spiegate, scambiando il tentativo di salvataggio per un tentato stupro, con il povero Di Franco non solo vituperato dall’alito delle puzzolenti donzelle, ma anche dai poliziotti che lo useranno come capro espiatorio della faccenda.
Di Franco, seppur impegnato in piccolo ruolo, inizia la sua carriera con un film interessante e che promette sorprese, pare infatti vi siano partecipazioni importanti e top secret a sottolinearne la qualità.
Luca è un volto noto in città. La sua artisticità non passa inosservata. E il suo sottolineare l’importanza del talento e della gavetta nell’intraprendere tale e difficile carriera, fornisce l’idea che vuole fare le cose per bene. «Non disdegno le vetrine – dice infatti Di Franco – ma saranno tutte funzionali a promuovere un cinema pregiato e attori impegnati nello studio della recitazione e pronti a rinnovarsi. Nel frattempo, pur conscio d’avere iniziato con un buonissimo film, rimango coi piedi ben piantati per terra, mi tengo stretto il lavoro da impiegato e sfrutto il privilegio dello stipendio per studiare intanto dizione».
Ecco il motivo per cui la personalità dell’attore Di Franco si può riassumere con la celebre frase del grande Alfieri (contenuta nella lettera responsiva a Ranieri de’ Casalbigi, scritta da Siena il 6 settembre 1783). In essa, il poeta esprime l’impegno che aveva assunto con sé stesso, dopo l’applaudita rappresentazione della sua prima tragedia, Cleopatra, di compiere ogni sforzo per diventare autore tragico.
Luca, consapevole che il talento non basta, è impegnatissimo a studiare per migliorarsi, confessando che, «nonostante la commedia consenta di giocare con le espressioni (quindi una palestra d’inestimabile valore), non gli dispiacerebbe cimentarsi in un ruolo drammatico». Siamo di fronte quindi all’ambizione di diventare un attore impegnato, un importante segnale lanciato a coloro i quali ricercano il facile successo che genera il fenomeno delle meteore, finendo ad animare le sagre di paese finché dura.