È stato ucciso brutalmente due giorni fa. Questa sembra l’unica certezza sull’omicidio di Bogdan Wieslaw Drewniak. L’uomo di nazionalità polacca, 53 anni, ieri, è stato trovato cadavere all’interno dell’azienda agricola dov’era custode a Porto Ulisse. Presentava il cranio fracassato. Un oggetto contundente pare sia l’arma utilizzata da chi ha compiuto l’efferato delitto.
I carabinieri hanno fatto la macabra scoperta, dopo essere stati avvertiti dalla moglie della vittima. La signora, rientrata dalla Polonia dopo essere stata dieci giorni lontana da casa, non ha trovato nessuno ad attenderla. Rimasta fuori dal cancello e improvvisamente allarmata, ha iniziato a chiamare ad alta voce il marito, ma l’unica risposta è stata il silenzio. Preoccupata, ha allertato i carabinieri che hanno subito avviato le ricerche e, poco dopo, scoperto il cadavere dell’uomo riverso a terra e tracce di sangue ovunque, soprattutto sul vialetto esterno. Ciò potrebbe significare che la vittima sia stata trascinata, forse, nel maldestro tentativo di occultare il cadavere. O che il malcapitato, negli ultimi istanti di vita, abbia cercato di raggiungere il cancello alla fine del viale per tentare la fuga o chiedere semplicemente aiuto.
I militari mantengono un ostinato riserbo sul delitto. Quel che è trapelato è insufficiente a delineare i contorni della vicenda. Le ipotesi sono tante, forse troppe, e sembrano non condurre alla logica degli eventi. Probabilmente, si è trattato di un regolamento di conti, ma la vittima pare fosse un brav’uomo, uno di quelli che è giunto in Italia per lavorare e garantire un futuro migliore alla famiglia. Si è anche presunto che sia stato un ubriaco a massacrare l’uomo, magari qualcuno che la vittima conosceva e al quale i fumi dell’alcol hanno fatto perdere il controllo della situazione, degenerando in omicidio. Oppure, non si esclude un delitto che scaturisce dalla furia assassina di ladri insoddisfatti. Ma quella che più preoccupa è l’ipotesi di un omicidio frutto di una patologica esplosione di violenza. L’efferatezza con cui è stato perpetrato il delitto sembra la medesima messa in scena nel film Arancia Meccanica, dove si massacravano le persone per il solo gusto di farlo.
Le indagini del carabinieri procedono senza sosta. Nessuna, per il momento, è la pista esclusa. Sono state già interrogate diverse persone per venire a capo dell’intricato delitto. In questo momento, ogni particolare può essere utile.
EVA BRUGALETTA