Eva Brugaletta
Il direttivo locale dell’Udc è stato azzerato dal segretario provinciale Pinuccio Lavima. Lo rende noto il coordinatore del partito, Giuseppe Bellisario, fra l’altro primo dei non eletti nella lista, facendo presente che i comunicati stampa e i manifesti sottoscritti dagli esponenti della maggioranza consiliare, anche a firma dell’Udc, non dispongono dell’avallo del partito.
Il simbolo dell’Udc è insomma utilizzato in modo abusivo a dire di Bellisario. E, soprattutto in riferimento al manifesto apparso due giorni fa, sottoscritto anche dall’Udc, in cui «si attacca l’ex consigliere Mario Santoro, che per motivi di lavoro ha rassegnato le dimissioni dalla carica – scrive in una nota Bellisario – non condivido e condanno il rozzo attacco personale contro Santoro. Prendo pertanto le distanze dal manifesto e da chi, a nome dell’Udc, l’ha firmato. Si fa presente che – precisa – come ha pubblicamente comunicato il segretario Lavima, la dirigenza della sezione ispicese è stata azzerata nel mese scorso e, pertanto, non si sa a quale titolo e da chi sia stato firmato il manifesto».
L’Udc ed il suo coordinamento fanno presente che «la sottoscrizione a nome del partito anche di una precedente nota politica diffusa dalla maggioranza sulle responsabilità dei consiglieri riguardo al dissesto accertato dalla Corte dei Conti – insiste Bellisario – è da considerarsi illegittima e arbitraria. L’Udc, infatti, anche in quella occasione, non ha firmato alcun documento e non intende riconoscere ed avallare alcuna posizione o iniziativa dell’attuale amministrazione comunale senza essere preventivamente, ufficialmente consultato. Chi sottoscrive documenti della maggioranza (Cesare Pellegrino) a nome dell’Udc, lo fa a solo titolo personale e non certo a nome del partito».
La locale sezione dell’Udc, per il momento, è coordinata da Giuseppe Bellisario, Gianni Tringali e Pellegrino. «Pertanto – ribadisce Bellisario – le iniziative politico-amministrative di Pellegrino, che agisce in rappresentanza dell’Udc e firma i documenti della maggioranza senza essersi prima confrontato con gli altri coordinatori, sono quindi arbitrarie e prive di legittimità politica. Infine – conclude Bellisario – si chiarisce che Pellegrino, che dice di essere consigliere e assessore dell’Udc, non è come tale riconosciuto dalla sezione e dagli altri due coordinatori, non avendo lo stesso onorato i patti preelettorali (di dimettersi da consigliere quando nominato assessore ndc) e avendo assunto iniziative non concordate col partito e coi leader provinciali».