«Risulta falso il riferimento ai tempi (dieci mesi) per il pagamento di una o più mensilità, in quanto non è stata fatta alcuna menzione al riguardo. Considerata la delicatezza e l’importanza della problematica, mi sarei aspettato meno superficialità e meno leggerezza e maggiore senso di responsabilità e non il ricorso ad attribuzioni di affermazioni false e tendenziose». Il vicesindaco Gianni Tringali non ci sta. Rispedisce al mittente, quasi con rabbia, le parole messegli in bocca, a suo avviso, dai consiglieri comunali Salvatore Spatola e Giambattista Genovese e degli ex assessori comunali Marco Genovese e Serafino Arena in un comunicato stampa.
Tringali precisa che «in sede di riunione con la delegazione trattante (si riferisce all’incontro con i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil prima dell’assemblea – sit in, organizzata la scorsa settimana per manifestare contro il mancato percepimento degli stipendi dei dipendenti comunali n.d.c.), l’Amministrazione comunale ha presentato dei prospetti per illustrare la situazione finanziaria attuale dell’Ente, facendo riferimento ai mancati trasferimenti regionali e statali. E ponendo l’accento sui pagamenti dei debiti fuori bilancio cui l’Amministrazione ha dovuto far fronte. In particolare, riguardo al prospetto descrittivo dei trasferimenti statali si è fatta notare la riduzione di circa il settanta per cento rispetto all’anno 2011 e dell’ottanta per cento rispetto al 2010.
I sindacalisti, durante la riunione con il vicesindaco, hanno invece preso atto che «non è stata presentata, seppur richiesta più volte in passato, alcuna programmazione dei flussi di cassa futuri, ma solo un prospetto delle entrate e dei pagamenti decisi dall’Amministrazione nel periodo che va da aprile ad agosto. Constatato che non sono stati corrisposti al personale comunale gli stipendi del mese di luglio ed agosto, nonché il salario accessorio pregresso. Non sono quindi emerse notizie confortanti sul pagamento a breve termine di tali somme, né certezze sulla puntualità nella corresponsione delle retribuzioni future». Preannunciando che, «in mancanza di riscontri positivi sulle questioni sollevate, saranno intraprese ulteriori azioni di lotta a tutela dei diritti e della dignità dei dipendenti».