Eva Brugaletta –
Gratuito il matrimonio civile nei giorni prestabiliti. Si paga se ci si sposa fuori calendario. Tariffe maggiorate per i non residenti.
Il Comune redige il tariffario matrimoniale per far fronte alle spese. La crisi economico – finanziaria che attanaglia l’ente dissestato aguzza l’ingegno degli amministratori comunali, che approvano il regolamento utile alle celebrazioni dei matrimoni civili.
La Giunta municipale, quindi, adotta gli undici articoli del regolamento che disciplina la materia.
In buona sostanza, per i cittadini residenti saranno gratuiti i matrimoni celebrati nell’ufficio del sindaco nei giorni non festivi ed in orari stabiliti. I non residenti pagheranno 80 euro.
Nei giorni diversi da quelli determinati, i cittadini residenti che si sposeranno nell’ufficio del sindaco, pagheranno 120 euro. Se convolassero a nozze nell’aula consiliare, il prezzo salirebbe a 200 euro. E se scegliessero la sala della Sciabica, sborseranno la non incoraggiante cifra di 320 euro.
Avranno la peggio i cittadini non residenti: ufficio del sindaco 200 euro, aula consiliare 280 euro, sala della Sciabica 400 euro.
La delibera di Giunta, naturalmente, è stata dichiarata immediatamente esecutiva.
Aveva qualche giorno fa entusiasmato l’istituzione della Sciabica, una suggestiva e ricca di storia location, come nuova sede dove celebrare i matrimoni civili. E, poi, la stangata: se ci si vuol sposare “in un certo modo” bisogna essere forniti di denaro che fruscia.
Insomma, impossibile a non pensare alla celebre battuta di Totò: «E io pago».