Eva Brugaletta –
Tre malviventi tentano di rubare un camion parcheggiato in via Catania, ma il mezzo non si mette in moto. Non si arrendono e si danno da fare con l’accensione, ma producono maldestramente solo rumore, tanto da svegliare il proprietario del camion, che comprende immediatamente quel che sta accadendo e, insieme con il figlio maggiore, si precipitano fuori casa, sventando il furto e inchiodando addirittura un malvivente. Gli altri due balordi nel frattempo raggiungono l’auto, probabilmente una Fiat «Stilo» nera, salendovi a bordo e recuperando pure il terzo complice, lasciato fuggire da padre e figlio per paura di una ritorsione, dileguandosi in un baleno per le vie limitrofe. Quella che è parsa la una scena di un film si è consumata sotto l’atterrito sguardo della moglie e dei tre figli più piccoli, che non hanno potuto far altro che chiamare le forze dell’ordine, giunte poco dopo in via Ragusa dove la coraggiosa famiglia risiede, a due passi della Statale 115, nel punto in cui incrocia la via Vittorio Veneto, quindi, un quartiere popolato e illuminato.
L’episodio è stato denunciato ai carabinieri della locale Stazione qualche ora più tardi. Padre e figlio sono riusciti a fornire il numero di targa dell’auto dei malviventi e un identikit del balordo che per un momento erano riusciti a bloccare.
Il furto è stato tentato diversi giorni fa e rappresenta solo un esempio del fatto che ad Ispica è allarme sociale, nonostante l’organico di militari dell’Arma sia stato potenziato due mesi fa (le unità sono salite a 13) e siano a disposizione dei cittadini almeno tre pattuglie al giorno.
I furti in casa sono innumerevoli. Gli appartamenti e le ville sono nella maggior parte dei casi svaligiate in pieno giorno e con l’aggravante dei ladri che agiscono indisturbati, probabilmente dopo aver studiato i movimenti della vittime, mettendo a soqquadro le abitazioni dei malcapitati. Senza contare le risse fra stranieri. Nell’ultima, consumata fra i tornanti della Barriera, uno straniero è stato accoltellato ed è stato forse colpito da due persone diverse. Per non parlare, poi, delle liti fra stranieri o fra persone ubriache, molte purtroppo, che si consumano praticamente all’ordine del giorno e che rendono invivibile il centro storico cittadino, che pullula soprattutto di extra comunitari, rumeni e albanesi.
I carabinieri, inoltre, si trovano nuovamente ad affrontare l’emergenza delle aggressioni nelle campagne ispicesi. Tre malviventi, pochi giorni fa, hanno scippato della collanina un contadino in contrada Speziale, derubandolo anche del cellulare. La vera aggressione s’è consumata poco tempo prima, nella duplice la rapina che ha reso ancora una volta malmenata vittima il 66enne benzinaio di Santa Maria del Focallo. Il malvivente l’ha fatta franca e, prima di picchiare il titolare del distributore, ha aggredito un agricoltore 47enne che lavorava la terra poco lontano, rubandogli l’auto per poter poi compiere la rapina. Le vittime sono state ricoverate all’ospedale Maggiore di Modica, con prognosi di 15 giorni per il benzinaio e di 25 giorni per l’agricoltore. Ed ancora, i ripetuti furti nelle aziende in contrada Garzalla, o dei roghi presumibilmente dolosi appiccati nei capannoni di alcune imprese che insistono sul territorio.
Infine, l’invivibilità delle campagne e della zona marittima. I cittadini hanno paura. Le residenze in quelle aree diventano ogni giorni più simili a carceri, che ad abitazioni. Si applicano grate alle aperture delle case, che non mancano d’essere tranciate. E s’installano sistemi di antifurto, che producono sfiancanti sinfonie notturne, suonando in continuazione.
L’allarme sociale riguarda purtroppo l’intero territorio ibleo. Lo conferma Maria Lucia Lorefice, l’ispicese deputato alla Camera del Movimento cinque stelle. «Negli ultimi anni – dice Lorefice – in tutto il territorio ragusano si registra un’espansione allarmante della criminalità. Le forze dell’ordine non riescono ad applicare adeguate misure di contrasto e di prevenzione poiché la dotazione organica risulta insufficiente, messa anche in crisi dall’incremento del traffico passeggeri dell’aeroporto di Comiso e dalla continua operatività del Centro di primo soccorso e accoglienza di Pozzallo».
Lorefice ha sottoposto il problema al ministero dell’Interno, presentando due interrogazioni. «Interrogazioni alle quali il viceministro Bubbico ha risposto sminuendo il problema e assegnando 13 nuove unità in provincia alla Polizia di Stato, in realtà, già superate da trasferimenti e pensionamenti. Inoltre, il viceministro ci aveva informati che il dispositivo di tutte le forze di polizia, predisposto al presidio e al controllo sull’intero territorio ibleo, può contare su circa mille operatori, i quali, suddivisi presumibilmente per funzioni e turni di lavoro, dovrebbero tutelare la sicurezza di oltre 300mila persone, presidiando e controllando 1614 chilometri quadrati di territorio, 12 Comuni e circa 1400 km di arterie extraurbane. Un rapporto che sembra ben lontano dai livelli ottimali, confermato dall’aumento esponenziale degli episodi criminali, sia nel numero che nella gravità: i furti si fanno sempre più numerosi e consistenti, sono ricomparse risse e rapine, il settore ortofrutta nell’area occidentale degli iblei è sempre in mano alla mafia e di recente la magistratura ha avviato delle indagini per presunte infiltrazioni mafiose nel comune di Scicli».
La situazione è diventata insostenibile, secondo Lorefice, «sia dal punto di vista economico che emotivo: molte aziende sono state messe in ginocchio e alcune hanno chiuso i battenti; se prima c’era paura a pernottare nella propria casa in campagna, adesso la si ha pure in città e di giorno».
Il sentimento della sfiducia impera fra i cittadini. «Ho avuto modo di registrare – rivela Lorefice – il radicarsi di una profonda sfiducia tra la popolazione iblea verso le pubbliche istituzioni che spesso si dimostrano inefficaci o inefficienti. Pertanto ho presentato una nuova interrogazione a risposta scritta in cui chiedo al Governo se sia a conoscenza degli ultimi sviluppi criminali del territorio ibleo, se stia valutando un altro aumento dell’organico delle forze di polizia e quali misure stia attuando per contrastare la crescente criminalità».