«Ripristinare la recinzione del Monumento ai Caduti»: è la richiesta del soprintendente Alessandro Ferrara, che interviene sul quel che è diventato “il caso piazza Unità d’Italia”, “pregando” il sindaco Piero Rustico di procedere in tal senso. Lo rende noto lo storico Sesto Bellisario, presidente di «Siciliantica», destinatario del medesimo documento ricevuto dal primo cittadino.
Il soprintendente, infatti, fu sollecitato da Bellisario diversi mesi addietro. Lo storico «si recò personalmente nell’ufficio di Ferrara, domandandogli di intervenire presso l’Amministrazione comunale per suggerire alcune modifiche da apportare alla nuova piazza, al fine di attutire l’impatto negativo di alcune discutibili scelte del progettista».
Bellisario, prima di chiedere l’aiuto del soprintendente, «aveva proposto al sindaco Rustico, in un incontro privato, le seguenti risoluzioni migliorative per la nuova piazza, reputate opportune ed indispensabili: il ripristino della recinzione nel Monumento ai Caduti, l’espianto delle magnolie sistemate sotto le finestre della scuola media «Einaudi», il riutilizzo delle bordure della vecchia piazza «Maria Josè» e dei sedili rotondi in ferro, l’aumento dell’area di tutte le aiuole con la conseguente diminuzione del calpestio di pietra e molto altro ancora».
Dopo l’incontro con lo storico, «il sindaco Rustico dimostrò disponibilità ad effettuare alcune delle modifiche proposte. Adesso, i cittadini sperano che, con l’autorevole intervento di Ferrara, il primo cittadino si persuada a venire incontro alle richieste effettuate. Tutti gli ispicesi sono infatti grati al soprintendente per interessamento».
Bellisario, infine, sottolinea che «non fu Ferrara a dare l’assenso alla “riqualificazione” delle due piazze, come lo stesso ha voluto personalmente precisare».
Il soprintendente, in sostanza, scarica la responsabilità ai suoi predecessori. Forse, si è reso conto quanto sia ingiustificata la distruzione di due antiche piazze, Regina Margherita e Maria Josè, costruite nell’Ottocento e di inestimabile valore storico e culturale, per costruire piazza Unità d’Italia, che ha privato la città dell’identità.
EVA BRUGALETTA