Solo due bagnini sono operativi sulla spiaggia di Santa Maria del Focallo. L’amministrazione comunale ha istituito il servizio, spendendo circa tredici mila euro. E se avesse potuto, non avrebbe reso disponibili nemmeno quelle due postazioni, ma ha dovuto garantire la presenza del minimo sindacale dei “baywatch” perché correva il rischio di vedere revocata la “Bandiera Blu”. Il prestigioso “eco – label” deve infatti fluttuare su una spiaggia bella, pulita e, soprattutto, sicura.
Deluso sarà sicuramente rimasto Fabio Biagio Fidone, che dirigela sezione Ispica – Pozzallo della “Società nazionale salvamento”, già amareggiato dal fatto che i contributi stanziati per il servizio di vigilanza e di salvataggio (50 per cento Regione, 25 per cento Provincia, 25 per cento Comune) «non bastano, anzi non arrivano più».
I comuni, ogni anno, entro il 30 marzo, dovrebbero ricevere dalla Regione la risposta sulla disponibilità finanziaria per il servizio, «invece, adesso – dice Fidone –nulla arriva».
«I comuni – spiega Fidone – per anni, hanno anticipato i soldi destinati al salvataggio e alla vigilanza sulle spiagge, ma adesso che si trovano in difficoltà economica, a causa dei tagli finanziari anche rivolti alla tutela dell’incolumità delle persone, il salvataggio e la vigilanza sulla spiagge sono messe in secondo piano. In una provincia, quella iblea, che conta centodieci chilometri di costa – evidenzia – se nei diversi lido sulla spiaggia non risulta in servizio un bagnino, il proprietario della struttura marittima è salatamente multato. Invece, in una spiaggia libera basta apporre un cartello col divieto di balneazione e si risolve tutto. La legge regionale n. 17 dell’uno settembre 1998 – spiega – dice che i comuni rivieraschi dovrebbero garantire dall’uno maggio al trenta settembre il servizio sulle spiagge libere. Ma– conclude Fidone– magari è più facile vedere in piazza, esibirsi sul palco, un cantante che costa alle amministrazioni fior di mila euro».
EVA BRUGALETTA