Si apre il “caso Tiziana Moncada”. Dopo le dimissioni dell’assessore ai Servizi sociali si discute sulla “mania accentratrice” del sindaco Piero Rustico, che lede l’operato della squadra istituzionale e politica.
«Le dimissioni di Moncada riaffermano un problema politico e amministrativo, il centrodestra deve prenderne atto e pensare all’interesse della città»: è il pensiero espresso in una nota dal segretario del Partito democratico, Gianni Stornello, dopo le dimissioni dell’assessore ai Servizi sociali, rese a causa del sistematico boicottaggio del sindaco.
«Il sindaco farebbe volentieri a meno degli assessori – scrive Stornello – dimenticando che il valore sta nella squadra, nella capacità di confrontarsi e di mettere in discussione le idee. Fino a poco tempo fa – aggiunge – bastava uno strapuntino in termini di potere per uniformarsi. Ora, non è più così: ambizioni personali, carriere politiche in forse creano uno stato di permanente fibrillazione che si traduce in stallo amministrativo. Occorre pensare ad una nuova fase politica. Quella caratterizzata dall’attuale giunta si è esaurita. È arrivato il momento che le forze sane, libere, disinteressate, che hanno veramente a cuore lo sviluppo della città, si mettano insieme per indicare agli ispicesi un’alternativa dove non c’è spazio per riciclaggi e attività politiche mercenarie».
Le questioni rimaste irrisolte, in effetti, sono diverse. Ne fa un elenco il consigliere Giuseppe Roccuzzo: «Il Piano regolatore generale e la Zona artigianale non esistono; i fornitori, i comunali e gli operai della Dusty non sono pagati; il progetto di ripascimento della costa è bloccato; i debiti milionari del Comune sono una certezza; il centro abitato è saccheggiato dalle società di telefonia che perseverano nell’installare antenne dannose per la salute; la Virtus Ispica ridotta a mettere in vendita il titolo perché senza contributi; il lavoro che manca per i giovani e per le imprese artigiane».
«Soffrono – conclude il consigliere Pierenzo Muraglie – tutti i comparti produttivi, i commercianti, le famiglie, i giovani e gli anziani. Nel centrodestra sono solo proiettati verso le tornate elettorali e sui giochetti da attuare. Alla città non pensano».