Eva Brugaletta –
«Si tratta di una necropoli d’età tardoantica». Preannunciando una campagna di scavi dopo aver contato 15 tombe, è pervenuto a questa conclusione Saverio Scerra, archeologo della Soprintendenza beni culturali ed ambientali, dopo aver effettuato il sopralluogo sul sito scoperto e indicato da Giuseppe Bellisario. Quest’ultimo, durante una battuta di caccia nel novembre scorso, casualmente, ha notato strani incavi nella roccia. Una discreta esperienza dovuta agli insegnamenti del padre (il professor Sesto Bellisario, noto studioso locale) ed un certo intuito l’avevano indotto ad effettuare un dossier fotografico ed a sottoporli al genitore. Sin da subito, gli elementi acquisiti deponevano per una piccola necropoli, presumibilmente, bizantina. Gli esiti non sono tardati ad arrivare e le ipotesi si sono rivelate fondate. Era dunque ignoto alla letteratura locale il sito archeologico sepolcrale, «un’autentica scoperta che – dice Bellisario – impreziosisce il panorama archeologico e storico ispicese».
Durante il sopralluogo, Scerra ha raccolto le coordinate della necropoli ed ha effettuato diversi scatti. La Soprintendenza, dopo pochi giorni, a firma del dirigente Carmelo Criscione (architetto) e del soprintendente Rosalba Panvini, sulla scorta delle deduzioni di Scerra, ha notificato a Bellisario ed ai carabinieri i risultati provvisori. «Si tratterebbe di una nuova necropoli – scrivono nella comunicazione Criscione e Panvini – mai scoperta nel territorio ispicese e collocabile, per le peculiarità dei loculi, al periodo Tardoantico. Le singole sepolture sono tutte ricolme di humus e appaiono ampiamente violate già in epoche antiche. Si precisa che il sito, ignoto alla letteratura archeologica che riferisce di altri gruppi di sepolture simili, è comunque già sottoposto a tutela come area di interesse archeologico. Le tombe (del tipo sub divo o a cielo aperto) contate dal dottor Bellisario erano state undici, ma, durante il sopralluogo, Scerra ne ha rinvenute almeno altre tre. In tutto, sono finora state scoperte circa quindici tombe, tra le quali alcune di piccole dimensioni destinate ai bambini. Inoltre, a pochi metri dal sito, sono state rinvenute anche due lastre di copertura sepolcrali e qualche piccolo frammento di vasi. Tutta l’area, ancora, nasconderebbe altre tombe. Si preannuncia – concludono – una campagna di scavi».
Scerra, inoltre, ha individuato un gruppo di massi di medio-grandi, dimensioni che potrebbero essere i resti di antichissime abitazioni. Potrebbe trattarsi di un insediamento agreste non grande, ma che ora assume un’importanza particolare per la storia ispicese.
Bellisario non nasconde l’entusiasmo per aver contribuito ad allargare il già prezioso patrimonio archeologico ispicese e per il fatto che il sito rinvenuto recherà nelle cartine archeologiche il nome di Bellisario quale autore della scoperta.