Eva Brugaletta –
È forse bizantina la necropli scoperta casulamente il due novembre scorso. Una scoperta archeologica che potrebbe aprire nuovi scenari sugli insediamenti antichi sul territorio ispicese.
S’è letteralmente imbattutto nella necropoli Giuseppe Bellisario. Per il momento, preferisce non rendere nota la località del ritrovamento, area nella quale ha ravvisato la presenza di strani incavi nella roccia. All’inizio non ha ben capito di cosa si trattasse. Poi, ricordando alcune ricerche effettuate con il padre, Sesto Bellisario storico e presidente di “Siciliantica”, ricollegando alcuni sommari elementi appresi sulla storia locale, ha intuito che gli incavi in questione non potevano essere casuali o naturali ma solo frutto di interventi umani. Così, consultatosi col padre e recatosi sui luoghi il giorno successivo, Bellisario ha avuto modo di rinvenire altri incavi sfuggiti il giorno prima ed ha potuto confermare le ipotesi avanzate.
«Pare si tratti – spiega Bellisario – di una necropoli del 6., 7. secolo D.C., caratterizzata dalla presenza di un numero cospicuo, non ancora precisato, di loculi funebri scavati nella roccia. Alcuni di piccole dimensioni e sicuramente destinati a bambini, altri piu grandi e la maggior parte con i bordi lavorati in maniera tale da riporvi le lastre di copertura. In buona sostanza, potrebbe trattarsi di una necropoli bizantina, vista la peculiarità dei loculi e la somiglianza a quella ultimamente venute alla luce vicino alla chiesa di San Giovanni, all’inizio della Barriera».
Da un primo e sommario esame, non può desumersi la grandezza della necropoli, posto che diverse tombe sono ancora interrate. «Occorrerebbe – aggiunge infatti Bellisario – una campagna di scavi per portarle alla luce. Una necropoli presuppone la vicinanza di un insediamento, ma nei pressi non si vedono resti di costruzioni. Dopo la necropoli in zona Carruba, dove fu rinvenuta la famosa Stele esposta al museo di Ragusa, questa è la seconda scoperta sul territorio di Ispica».
Bellisario manterrà segreta la località della necropoli fino al sopralluogo della Soprintendenza. Dovrebbe trovarsi circa cento metri distante da Cava d’Ispica, in un tratto di difficile accesso per via degli alti strapiombi.