Salgono a tre gli stipendi non pagati ai dipendenti comunali, oltre il salario pregresso degli anni 2009, 2010, 2011 e 2012.
I rappresentanti sindacali provinciali di Cgil, Cisl, Uil non ci stanno. Convocano l’ennesima assemblea – sit in il prossimo primo ottobre, dopo avere preso atto che «ancora oggi, non si hanno notizie sull’esito dell’istanza presentata dall’Amministrazione comunale alla Regione per ottenere un’anticipazione di cassa ai sensi della Legge regionale n. 6 del 2009, finalizzata a fronteggiare la grave situazione d’emergenza finanziaria in cui versa l’ente. Da parte del Comune, inoltre, non sono state convocate riunioni per effettuare una programmazione concordata dei flussi di cassa del restante periodo dell’anno. Ciò – denunciano – rende ancora più incerto il pagamento in tempi brevi delle spettanze pregresse e future dei lavoratori. Nell’assemblea tenutasi giovedì scorso – rendono noto – i lavoratori hanno deciso di continuare con le iniziative di lotta più opportune a manifestare lo stato di disperazione in cui versa la categoria, finalizzandole a sensibilizzare quanti, a vario titolo, possano intercedere presso la Regione sia perché sia evasa, in tempi celeri, la richiesta di anticipazione di cassa presentata dal Comune, sia perché sia accelerata l’erogazione dei trasferimenti regionali (saldo della prima, seconda e terza rata). In assenza di un positivo riscontro alle richieste di pagamento delle retribuzioni e del salario accessorio maturato – concludono – preannunciamo che saranno proclamate ulteriori ed eclatanti azioni di lotta a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori comunali».
Dal documento prodotto dai sindacalisti, sembra che il Comune non fornisca notizie, trincerandosi, forse, dietro un ostile silenzio.
Ed emerge inoltre un’inquietante denuncia: «Il Comune non ha convocato riunioni per effettuare una programmazione concordata dei flussi di cassa del restante periodo dell’anno, rendendo più incerto il pagamento in tempi brevi delle spettanze pregresse e future dei lavoratori».
La disperazione dei dipendenti comunali dovrebbe bastare a rendere sensibili gli animi di coloro i quali governano la città, apparentemente, in questo momento, disinteressati al dramma che ha investito decine di famiglie.
EVA BRUGALETTA