Operazione “Zatla” secondo atto: catturati a Torino ieri notte i marocchini Rachid Mejjoudou, 41 anni, Hicham Mejjoudou, 33 anni. I due uomini, noti alle forze dell’ordine, probabilmente tentavano di fuggire all’estero per sottrarsi all’arresto. Proseguono quindi le indagini dei carabinieri della Compagnia di Modica, che, nel frattempo hanno eseguito altre ordinanze di custodia cautelare in carcere e che, fino ad ora, hanno portato all’esecuzione di dodici ordinanze di custodia cautelare per concorso in produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, emesse dal giudice per le indagini preliminari (Gip) del tribunale di Ragusa.
L’operazione “Zatla”, effettuata in particolare nei territori di Ispica e Rosolini, è il risultato di una vasta e prolungata indagine intrapresa nel settembre 2013 dai carabinieri di Modica, sotto la direzione della Procura di Ragusa, permettendo di stanare una fitta rete di spacciatori di eroina, cocaina, hashish e marijuana. La rete era costituita da forme delinquenziali autonome divise in gruppi di siciliani e di stranieri d’origine maghrebina residenti in provincia di Ragusa.
I militari dell’Arma hanno quindi catturato ieri notte altri due stranieri sui quali pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere scaturita a seguito delle risultanze investigative raccolte proprio nell’ambito dell’operazione “Zatla”.
Per rintracciare i due arrestati mancanti all’appello, i carabinieri sono stati impegnati in un’intensa attività di ricerca che, nel corso della nottata, ha portato i suoi frutti. Dalle incessanti indagini, svolte nelle ultime ore, era emerso ai militari che i due stranieri si stavano dirigendo al nord Italia, pertanto, immediatamente, sono stati predisposti appositi servizi per capirne la destinazione.
In poco tempo, i carabinieri hanno individuato Torino quale tappa del viaggio dei due marocchini ove, da accertamenti, è risultato che i due stranieri avevano parenti. E, individuata e messa sotto osservazione la residenza dei parenti, da li a breve, i militari notavano giungere l’autovettura dei marocchini e, tempestivamente, li catturavano in esecuzione del provvedimento restrittivo. Non è da escludere che i due arrestati stessero tentando di raggiungere l’estero per sfuggire alla cattura. Evase le formalità, gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Torino.
Le indagini sul conto degli arrestati hanno rivelato che i due “armeggiavano ” nello smercio di stupefacenti, insieme a tutti gli altri arrestati nei giorni scorsi nell’ambito dell’operazione “Zatla”. Avevano messo in piedi una proficua attività di spaccio di eroina, di cocaina, di marijuana e di hashish che vendevano ad acquirenti locali, facendo dello spaccio una professione.