Eva Brugaletta –
«Chi ha dato l’ordine di spostare i rifiuti dalla sala del vicesindaco e assessore all’Ambiente, Cesare Pellegrino, deve venire subito allo scoperto e si deve dimettere». Lo afferma il segretario cittadino del Partito democratico, Gianni Stornello, che interviene sulla vicenda per la quale risultano denunciati lo stesso vicesindaco, a cui si contesta il reato d’abuso d’ufficio, e tre dipendenti comunali.
Pellegrino pare abbia approfittato della sua posizione per far rimuovere a due dipendenti comunali non autorizzati, usando indebitamente un mezzo dell’ente, i sacchi dell’immondizia che ignoti avevano depositato, formando un mucchio, davanti alla porta della sala da barbiere del quale è titolare.
È indubbio il fatto che Pellegrino sia stato vittima di un atto provocatorio e incivile, ma questo non lo autorizzava, fermo restando che l’accusa d’abuso d’ufficio sia dimostrata, ad agire dall’alto della posizione di vicesindaco e assessore. E, quanto meno, vista la reazione dei cittadini e dei partiti politici e la gravità di quanto contestatogli dalle forze dell’ordine, ci si aspettava che l’amministratore si dimettesse dalla carica per fornire un segnale d’umiltà e di valore politico. Invece, quando Pellegrino è stato raggiunto telefonicamente per sapere se avesse intenzione di dimettersi, prima di rispondere «non lo so», in modo seccato, quasi arrogante, forse in tono di sfida, ha asserito «Perché? C’è una regola che impone di dimettermi». La regola, come afferma Stornello e centinaia di cittadini indignati, sarebbe quella del buon gusto.
«La vicenda che vede implicato il vicesindaco è emblematica – afferma il segretario democratico – di come al Comune si gestiscono la cosa pubblica e il personale dipendente. Se Pellegrino è parte offesa lo diranno le indagini. Ma le indagini – precisa Stornello – dovranno chiarire anche chi ha dato disposizioni a due operai comunali di rimuovere i rifiuti accatastati davanti alla sala del vicesindaco e di farlo solo per lui. Se Pellegrino ha subito un reato lo vedremo. Una cosa è certa: mentre Ispica era sommersa dai rifiuti per lo sciopero continuativo degli operatori ecologici, mentre c’erano abitazioni private ed esercizi commerciali in crisi per i cumuli di immondizia davanti ai loro ingressi, c’era un cittadino più uguale di tutti gli altri al quale i rifiuti venivano spostati da operai comunali. Questo cittadino era ed è il vicesindaco e assessore all’Ecologia. E, come se questo non bastasse, ciò veniva fatto in modo non corretto perché gli operai comunali non possono maneggiare e trasportare rifiuti. Chi ha detto (o imposto) loro di farlo deve prima di tutto venire allo scoperto e poi si deve dimettere. Con i tempi che corrono, non c’è provocazione o reato subito che tenga e che giustifichi un privilegio. A Pellegrino – conclude Stornello – sarebbe andata la solidarietà di tutta la città se avesse denunciato all’opinione pubblica la provocazione che avrebbe subito. Invece, non sappiamo se per sua iniziativa o per iniziativa di altri amministratori, passa per componente di quella casta di cui non se ne può più».