. Dopo otto mesi, la tela è stata di nuovo adagiata nella nicchia che la custodiva, nella basilica dell’Annunziata. L’opera d’arte è stata portata agli antichi splendori dal restauratore Luciano Bombeccari e grazie ai dieci mila e settecento euro stanziati dalla Regione, attraverso la sovrintendenza ai beni Ambientali e Culturali, sollecitata da Anna Maria Gregni, la prima a comprendere il valore inestimabile della tela dipinta nella prima metà del 1700.
Il dottor Bombeccari ha restaurato la tela utilizzando la moderna tecnica del “tensionamento”. «Un intervento che – spiega il restauratore – ha permesso di ridurre i costi rispetto a vecchi sistemi e che permetterà agli spettatori di oggi di riappropriarsi della bellezza dell’opera così come era stata realizzata. Nel corso del restauro – conclude – sono emersi dei particolari che oggi aiuteranno gli storici dell’arte ad individuare l’autore e a definirne il periodo di appartenenza».
La sovrintendente Rosalba Panvini ha sottolineato «il valore del restauro che ha significato recuperare la memoria ed il patrimonio della città, impiegando tra l’altro una cifra ridotta».
Il presidente dell’arciconfraternita dell’Annunziata, Tommaso Gregni, ha invece evidenziato il ruolo della Confraternita ed in particolare dell’attuale rettoria nel restauro dell’opera. «È la dimostrazione che – afferma Gregni – le confraternite si occupano della conservazione e tutela delle opere che sono custodite all’interno delle proprie chiese».
La “restituzione” del “Battesimo di Cristo” è stata accompagnata da una breve cerimonia, durante la quale sono state donate le medaglie celebrative realizzate dall’arciconfraternita dell’Annunziata al restauratore Bombeccari, al soprintendente Panvini e ad Anna Maria Gregni, che ha seguito l’iter di finanziamento del restauro.