Abbandonato in pieno centro, un cane di piccola stazza è stato trovato dai Rangers d’Italia legato ad un palo, trattenuto da un guinzaglio improvvisato. Indossava il collare .
Il cane è stato salvato qualche giorno fa in via Romagna, nel tratto che fa angolo con la statale 115 , dal ranger Salvat ore Masetti .
« Il cane – racconta indignato Masetti – guaiv a disperato . Si dimenava, ma i movimenti erano limitati dal corto guinzaglio che lo costringeva legato ad un palo. Sembrava uno di quei nastri che si utilizzano per avvolgere la fr utta nei contenitori . Portava il collare. È chiaro, quindi, che sia stato abbandonato . E, cosa ancora più g ra ve, in modo indisturbato, è stato depositato in una strada transitata, in mezzo a tanta gente . Persone indifferenti, che ha nno pr eferito fare finta di nulla , lo hanno ignorato come se fosse invisibile, come se non fosse un essere vivente . Il senso civico e la pietà – conclude – non sembrano più di questo mondo » .
Masetti passava per caso da via Romagna . Il cane aveva bisogno d’aiuto , rischiava di strozzarsi, dimenandosi. È subito intervenuto telefonand o al collega Ernesto Carbone, che si è prec ipitato in soccorso dell’animale , in quanto i Rangers d’Italia sono formati per questo tipo di emergenze. Ha poi contattato i carabinieri della locale Stazione , ricevendo il necessario supporto . Pochi minut i dopo, è intervenuto il c omandante Mario Iabichino , dimostrando una sensibilità non ind ifferente verso questa brutta storia di abbandono .
Iabichino ha slegato il cane ed era infatti pronto a portarlo con sé. Ma Carbone e Masetti si sono resi disponibili ad accudirlo temporaneamente , in attesa che qualcuno lo adotti.
Il giorno dopo del salvataggio, il cane è stato portato dal veterinario Nino Di Luca, ch e lo ha visitato, trovandolo in bu ona salute. Ha individuato la razza, un meticcio di yorkshire. Ha stabilito l’ età, dai quattro ai cinque anni , e ha purtroppo constato che al cane non era stato inoculato il microchip.
Il cane è stato chiamato Gelso. Si trova al sicuro coi Rangers d’Italia, ma ha bisogno di una famiglia.
EVA BRUGALETTA