Eva Brugaletta –
Potrebbe diventare concreta l’intenzione di sfiduciare il sindaco Piero Rustico. Marco Santoro, coordinatore del movimento Sviluppo e solidarietà (Ses), inviterà le forze politiche d’opposizione, oggi maggioranza numerica consiliare, a redigere un documento di sfiducia al primo cittadino, che possa essere iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale.
Santoro, unitamente ai consiglieri comunali Angelo Fidelio e Maria Carmela Spadaro espressione di Ses, fanno il punto della situazione politico – amministrativa, evidenziando la gravità della realtà cittadina. Un’oltre modo precaria situazione che «non può ulteriormente giustificare perdite di tempo o accondiscendenze più o meno visibili col sindaco Rustico, che, a capo di un gruppo minoritario, continua ad avere l’arroganza di “governare” la città, non mettendosi da parte per consentire agli ispicesi d’andare al voto, già, la prossima primavera».
Il coordinamento di Ses, quindi, ha ritenuto opportuno «farsi carico d’avviare il dialogo con le altre formazioni politiche cittadine, che hanno già presentato singolarmente la mozione di sfiducia al sindaco, al fine di sottoscrivere un unico documento che possa essere iscritto, discusso e votato in consiglio comunale».
«Adesso basta – afferma Santoro – elezioni subito. Faccio appello ai cittadini, chiedendo loro di sostenere sostenere l’iniziativa nei confronti della mancata sensibilità dei consiglieri comunali Cesare Pellegrino, Patrizia Lorefice, Pina Donzella, Massimo Donzello, Anna Infanti, Peppe Quarrella, Pietro Zocco, Carmelo Oddo che si ostinano a sostenere l’amministrazione. Riteniamo che non sia più concepibile, senza una preventiva e forte azione politica, affrontare singoli atti amministrativi che sono diretta emanazione dell’incapacità e fallimentare caparbietà politica del sindaco Rustico, che ritiene di poter mantenere in ostaggio un’intera città fino alle elezioni amministrative del 2015. Basta ricordare – conclude – i conti allo sbando, le tasse ai massimi storici, il dissesto finanziario, i dipendenti e fornitori non retribuiti, la riduzione oraria degli ex precari, il Piano regolatore generale mai pubblicato e il Comune diffidato dalla Regione, i servizi sociali assenti, la cancellazione dello storico sodalizio della Virtus Ispica, il diritto allo studio negato per gli studenti pendolari, l’elevata disoccupazione e l’aumento della povertà».