«Il Piano di riequilibrio fi nanziario pluriennale previsto dal Decreto legge 174 è un provvedimento che scarica i costi del dissesto sui citt adini e sui dipendenti del Comune , mentre “assolve” la classe politica dirigente, vera responsabile dello sfacelo economico. L’adesione al Piano è stata votata con i voti della maggioranza consiliare e ciò è stato con sentito da un comportamento appa rentemente illogico dei consig lieri del Partito democratico e di Libertà e buon governo che s ono usciti dall ’aula , facendo man care i numeri all’opposizione». Lo sostiene Carmelo Pisana, segretario del Pid – Cantiere popolare , condannando i consiglieri Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo (Pd), Salvuccio Rustico e Biagio Solarino ( Leb ) , ma lasciando intendere che avrebbe preferito che il Comune cadesse in disgrazia, proclamando il dissesto finanziario .
Pisana non ha inoltre digerito le dichiaraz ioni rilasciate da Muraglie e Roccuzzo . «In una nota – spiega il segretario – i consiglieri del Pd si dichiarano “gli unici a potere sollevare con coerenza critiche forti verso la gestion e finanziaria fallimentare dell’ amministrazione comunale ”. A t tend o la “prova di coerenza” sia dei consiglieri de l Pd, che di Leb : sarà forse quella di – si domanda Pisana – lasciare l’ aula consiliare durante il voto per deliberare sul P iano , pe rmettendo così alla maggioranza d’esitare l’ atto ?» .
Gianni Stornello , segretario del Pd , r accoglie il gu anto di sfida . «Pisana come Nerone – replica Stornello – vuole che Ispica bruci . Il dissesto, dal quale ancora non è detto che Ispica si sia salvata, lascia in carica il sindaco e addossa alla città i pesi di tasse, licenziamenti, tagli di servizi, svendita del patrimonio immobiliar e, penalizzando i più deboli. Questo era ciò che voleva Cantiere popolare, ricovero di tanti Nerone che vogliono incendiare la città per costruirsi la loro Domus Aurea politica e di potere, una c asa d’oro fatta con i sacrifici dei cittadini. Se, uscendo dall’aula, il Pd ha evitato la dichiarazione di fallimento in prima battuta della città, diciamo subito che ne siamo orgogliosi. Prima di parl are di coerenza al Pd, Cantiere popolare farebbe bene a ricordare c he fino a pochi mesi fa faceva parte della maggioranza, esprimeva assessori in giunta e banchettava (non solo metaforicamente) col sindaco e la sua corte . Pretendevano dal Pd un immotivato appiattimento sulla loro posizione del “tanto peggio tanto meglio”, ricorrendo ad inciuci ed ammucchiate politiche utili solo a fare riacquisire a loro una verginità politica che non hanno. Il Pd ha sempre vot ato contro i bilanci del centro destra, i bilanci del dissesto; Cantiere p opolare – conclude – quei bilanci li ha votati ».
EVA BRUGALETTA