Eva Brugaletta
Ispica
Sono in fase di esame i criteri utili ad individuare i dipendenti comunali in esubero, mettendo in moto il processo di mobilità del personale. Si è svolta a Palazzo Bruno la prima “informativa preventiva” dell’amministrazione comunale alle rappresentanze unitarie del personale e alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale del comparto della funzione pubblica. Sono stati proposti contratti di solidarietà. Sarà un Natale all’insegna della disperazione quello dei dipendenti ispicesi del Comune, che pagheranno il prezzo della scellerata condotta degli amministratori e dei consiglieri comunali passati e presenti, nessuno escluso, sono tutti colpevoli di macelleria sociale. Fra due anni, se la mobilità non dovesse produrre ricollocamento, assisteremo al drammatico licenziamento di 83 dipendenti comunali.
Le conseguenze del dissesto finanziario comunale prevedono la riduzione della dotazione organica, che con deliberazione della Giunta municipale n. 120 del 15 novembre 2013 è stata portata da 308 a 142 dipendenti. La delibera è stata approvata dal ministero dell’Interno il 2 luglio 2014 e ciò ha comportato la necessità di avviare le procedure previste per individuare i dipendenti in esubero e per determinare i criteri con cui il personale debba essere posto in mobilità.
Il sindaco Piero Rustico ha dichiarato «l’amministrazione favorevole ad ogni utile azione, finalizzata a salvare dalla mobilità e dal possibile licenziamento 83 dipendenti comunali, siano essi a tempo pieno o a tempo parziale». Per tale ragione ha proposto «la stipulazione di contratti di solidarietà, che con la riduzione delle ore lavorative di tutti consentirebbero la certezza del posto di lavoro, con la prospettiva che nel giro di pochi anni tutti i dipendenti potranno aumentare le ore di lavoro fino a raggiungere l’attuale posizione contrattuale». Nello stesso tempo, il sindaco ha proposto «d’individuare come primo criterio per determinare gli esuberi quello di consentire ai ventitré dipendenti che hanno maturato i requisiti “pre Fornero” di poter immediatamente essere collocati a riposo». Le proposte dell’amministrazione sono state accolte dai sindacati e da Rsu. La Giunta municipale, a questo punto, adotterà quanto prima una delibera per consentire i pre-pensionamenti.
Nel frattempo, l’amministrazione ha avviato una ricognizione presso tutti i dipendenti sulle disponibilità di ciascuno a stipulare i contratti di solidarietà.
Una nuova riunione si terrà giovedì, 11 dicembre, per la prosecuzione delle attività previste dall’art. 33 del decreto legislativo del 30 marzo 2001 n. 165.
Il sindaco Rustico ha commentato: «Abbiamo ribadito con forza la volontà dell’Amministrazione a che nessuno dei dipendenti comunali perda il suo posto di lavoro per lo scellerato comportamento dei consiglieri comunali che hanno votato il dissesto. Vogliamo che anche nella nostra città trionfi il senso di responsabilità sull’irresponsabilità, mentre con tristezza non possiamo non sottolineare l’ormai acclarata falsità di quanto per troppo tempo hanno affermato quei consiglieri comunali e certi nefasti personaggi della politica locale, sostenendo bugiardamente che i dipendenti comunali con il dissesto non avrebbero avuto nessun problema per il loro posto di lavoro e per i loro stipendi».
Eva Brugaletta –
Sono in fase di esame i criteri utili ad individuare i dipendenti comunali in esubero, mettendo in moto il processo di mobilità del personale. Si è svolta a Palazzo Bruno la prima “informativa preventiva” dell’amministrazione comunale alle rappresentanze unitarie del personale e alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale del comparto della funzione pubblica. Sono stati proposti contratti di solidarietà. Sarà un Natale all’insegna della disperazione quello dei dipendenti ispicesi del Comune, che pagheranno il prezzo della scellerata condotta degli amministratori e dei consiglieri comunali passati e presenti, nessuno escluso, sono tutti colpevoli di macelleria sociale. Fra due anni, se la mobilità non dovesse produrre ricollocamento, assisteremo al drammatico licenziamento di 83 dipendenti comunali.
Le conseguenze del dissesto finanziario comunale prevedono la riduzione della dotazione organica, che con deliberazione della Giunta municipale n. 120 del 15 novembre 2013 è stata portata da 308 a 142 dipendenti. La delibera è stata approvata dal ministero dell’Interno il 2 luglio 2014 e ciò ha comportato la necessità di avviare le procedure previste per individuare i dipendenti in esubero e per determinare i criteri con cui il personale debba essere posto in mobilità.
Il sindaco Piero Rustico ha dichiarato «l’amministrazione favorevole ad ogni utile azione, finalizzata a salvare dalla mobilità e dal possibile licenziamento 83 dipendenti comunali, siano essi a tempo pieno o a tempo parziale». Per tale ragione ha proposto «la stipulazione di contratti di solidarietà, che con la riduzione delle ore lavorative di tutti consentirebbero la certezza del posto di lavoro, con la prospettiva che nel giro di pochi anni tutti i dipendenti potranno aumentare le ore di lavoro fino a raggiungere l’attuale posizione contrattuale». Nello stesso tempo, il sindaco ha proposto «d’individuare come primo criterio per determinare gli esuberi quello di consentire ai ventitré dipendenti che hanno maturato i requisiti “pre Fornero” di poter immediatamente essere collocati a riposo». Le proposte dell’amministrazione sono state accolte dai sindacati e da Rsu. La Giunta municipale, a questo punto, adotterà quanto prima una delibera per consentire i pre-pensionamenti.
Nel frattempo, l’amministrazione ha avviato una ricognizione presso tutti i dipendenti sulle disponibilità di ciascuno a stipulare i contratti di solidarietà.
Una nuova riunione si terrà giovedì, 11 dicembre, per la prosecuzione delle attività previste dall’art. 33 del decreto legislativo del 30 marzo 2001 n. 165.
Il sindaco Rustico ha commentato: «Abbiamo ribadito con forza la volontà dell’Amministrazione a che nessuno dei dipendenti comunali perda il suo posto di lavoro per lo scellerato comportamento dei consiglieri comunali che hanno votato il dissesto. Vogliamo che anche nella nostra città trionfi il senso di responsabilità sull’irresponsabilità, mentre con tristezza non possiamo non sottolineare l’ormai acclarata falsità di quanto per troppo tempo hanno affermato quei consiglieri comunali e certi nefasti personaggi della politica locale, sostenendo bugiardamente che i dipendenti comunali con il dissesto non avrebbero avuto nessun problema per il loro posto di lavoro e per i loro stipendi».