Eva Brugaletta –
Avanzati due nuovi ricorsi nel rinnovato tentativo di annullare il dissesto finanziario del Comune, accertato e disposto dalla Corte dei Conti. Non ha scalfito la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, che ha ritenuto il primo ricorso inammissibile «per difetto giurisdizionale».
Il sindaco Piero Rustico, quindi, non demorde e la Giunta municipale da egli presieduta accondiscende, forse, un po’ troppo fiduciosa, deliberando due ricorsi. Richiamando, in primis, il documento adottato dalla Giunta deliberante il ricorso al Tar. Poi, la sentenza del Tar numero 1980 del 2013, che riteneva inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione. Ed infine la nota del difensore del Comune, Agatino Cariola, dove si evidenzia quanto sia opportuno per la Giunta «procedere translatio iudicii avanti la Corte dei Conti, sezione riunite a Roma», riferendosi alla sentenza emessa dal Tar di Catania. L’atto interessato è stato reso immediatamente esecutivo «stante l’urgenza di provvedere in merito nel più breve tempo possibile». E tale procedimento vede nominato quale legale del Comune sempre l’avvocato Cariola, al quale è stato conferito speciale mandato.
Richiamando i sopracitati atti, inoltre, una seconda delibera adottata dalla Giunta, ha disposto di «proporre impugnazione avverso la sentenza del Tar avanti al consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana, conferendo nuovo mandato a Cariola». Per il difensore è stata ritenuta congrua la somma di quattro mila euro. Così come deliberato nel primo ricorso, l’atto è stato reso immediatamente esecutivo con le stesse motivazioni.
L’accanimento del sindaco Rustico nel proporre ricorsi contro il proclamato dissesto finanziario del Comune è legata alla mancata approvazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale presentato in Consiglio comunale quasi alla scadenza dei termini previsti dalla legge. Una circostanza, questa, non accettata dagli schieramenti politici consiliari dell’opposizione, che, in aula, rappresentano la maggioranza numerica.
L’opposizione aveva chiesto di partecipare in modo attivo e propositivo alla redazione del Piano di riequilibrio, garantendo un appoggio costruttivo e non polemico durante i lavori e, naturalmente, l’approvazione dello strumento finanziario.
La maggioranza ignorò l’opposizione nella redazione del Piano, che quest’ultima bocciò perché non conosceva, nei fatti, lo strumento finanziario proposto in consiglio comunale. Per senso di responsabilità, quindi, si decise di non adottare a scatola chiusa un provvedimento sconosciuto.
Nel frattempo, una settimana fa, si sono insediati i tre commissari straordinari che gestiranno il dissesto del Comune. Sono stati accolti tiepidamente e, a quanto pare, il sindaco non era presente al loro arrivo. Tra l’altro, è discutibile il fatto che nessuno abbia pensato d’allestire una stanza per consentire ai commissari di lavorare.
I tre funzionari dello Stato, quindi, hanno dovuto farsi spazio da sé. Per ricavare un posto dove lavorare, hanno smobilitato l’ufficio Contratti, che è stato trasferito presso la sede della Polizia municipale. E il loro operato, presto, diventerà concreto, a dispetto dei soldi impiegati per avanzare ricorsi di ogni sorta contro il dissesto finanziario.