Eva Brugaletta
«La nomina degli scrutatori s’è rivelato un altro affare di maggioranza». Lo denunciano i Giovani democratici dopo le decisioni assunte nell’ultima riunione della Commissione elettorale comunale.
La Commissione, formata dal sindaco Piero Rustico e dai consiglieri comunali Biagio Solarino (Leb), Cesare Pellegrino (Udc), Anna Infanti (Pdl), s’è riunita cinque giorni fa, scegliendo il criterio da adottare per la nomina degli scrutatori che lavoreranno ai seggi alle imminenti elezioni politiche.
La richiesta del consigliere Solarino di procedere con il sorteggio è stata subito respinta ed è stato scelto il metodo delle nomine dirette. «Un metodo – scrivono i rappresentanti dei Giovani democratici in un documento – tutt’altro che trasparente, in quanto favorisce un meccanismo clientelare volto ad accaparrare consensi elettorali e magari arginare la perdita di credibilità di questa amministrazione. Usando il metodo dei venditori di fumo – accusano – hanno inoltre inserito nelle liste alcuni nominativi di persone con problemi economici, che hanno fatto richiesta di aiuto al servizio sociale comunale, per camuffare il tutto con la veste dei buoni propositi. Il sindaco e i suoi uomini – evidenziano –hanno invece scelto ancora una volta di fare esclusivamente i propri interessi, favorendo i soliti noti, senza affidare alla sorte la scelta di chi doveva ricoprire quel ruolo e ricevere quel piccolo compenso che, vista la situazione economica delle famiglie, poteva fare comodo a tanti. Per noi Giovani democratici – concludono – questa è l’ennesima occasione persa da Rustico per onorare il ruolo che gli è stato affidato, cioè fare gli interessi di tutti i cittadini».
Il Comune è un malato grave: la mancanza di un gesto basilare in una democrazia come affidare al sorteggio la nomina degli scrutatori; lo sperpero di denaro pubblico; il dissesto finanziario del Comune che, pur non essendo matematicamente certo, resta dietro l’angolo; i creditori che avanzano i soldi del Comune per gli espropri; la Corte dei conti che pende sull’amministrazione comunale come la spada di Damocle.
«Sappiamo di tentativi disperati che – rivela inoltre il consigliere comunale Pierenzo Muraglie (Pd) – mirerebbero addirittura a riavviare la procedura di pre-dissesto. In realtà c’è un tirare a campare da parte del sindaco che uccide la città. La bocciatura del bilancio pluriennale dice con chiarezza che le opposizioni possono trovare i minimi comuni multipli necessari a contrastare una presenza dannosa per la città. La nostra mozione di sfiducia è ancor depositata. Siamo convinti che il traguardo delle 14 adesioni (utili a far decadere il primo cittadino dalla carica istituzionale) non sia una chimera: il sindaco non potrà dare contentini all’infinito per tenere legati e sé gli otto consiglieri a lui fedeli. Le opposizioni contano 12 consiglieri su 20 – conclude Muraglie – ciò rappresenta una soglia psicologica importante».