Eva Brugaletta –
Nessuno dei cinque netturbini è stato gravemente ferito mercoledì scorso dal collega alla guida del mezzo di lavoro, che, a quanto pare, li ha solo sfiorati, mentre il gruppo ostruiva il passaggio. La notizia è stata diffusa ieri, ma, probabilmente, è stata male interpretata a causa del clima incandescente che soffoca gli operatori ecologici nella lotta alla sopravvivenza. Alcuni di loro volevano continuare lo sciopero per il mancamento percepimento dello stipendio, altri volevano tornare a lavoro, ristabilendo i già labili equilibri lavorativi.
Così, mentre il gruppo dei cinque netturbini intenzionato a perseverare nell’astensione da lavoro interloquiva con il maresciallo dei carabinieri della locale Stazione, il collega A.D.M. 58 anni (al quale è stata ritirata la patente, ma non formalizzata denuncia a suo carico), saliva sul mezzo di lavoro intenzionato a non continuare la protesta. E, passando loro accanto, ne ha investito uno con lo specchietto del mezzo, ferendolo lievemente. Gli altri quattro colleghi sono stati probabilmente solo sfiorati dalla vettura, ma hanno come comunque deciso di avvalersi di un referto medico dai sanitari del Pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica.
Giovanni Lattuca, segretario provinciale Cgil, giudica «grave l’episodio verificatosi nel cantiere della ditta Dusty», che si occupa della raccolta dei rifiuti solidi urbani, «condannando ogni violenza» e denunciando una «situazione fuori controllo».
«I ritardi con cui vengono pagati gli stipendi ai dipendenti della Dusty Lattuca – scrive in una nota dai toni duri – hanno determinato un clima esplosivo nei rapporti con l’impresa che gestisce il servizio. Il sindaco Piero Rustico e l’amministrazione non riescono a governare una situazione che rischia di creare pericoli per gli operatori ecologici. Abbiamo appreso, stamani, con sbigottimento, che la Dusty ha mandato a lavoro l’operaio che si è reso protagonista del grave fatto e sospeso, invece, quelli che hanno aderito allo sciopero spontaneo per i quali chiediamo il rapido reintegro. Meraviglia – conclude Lattuca – il silenzio del primo cittadino su questa vicenda e del prefetto, che invitiamo ad intervenire per dirimere autorevolmente la questione».
Anche il sit in di protesta dei dipendenti comunali, ieri, davanti alla sede della Prefettura non ha sortito i frutti sperati. Mancava il prefetto e i suoi rappresentanti non hanno potuto far altro che suggerire alla delegazione con la quale ha interloquito di mettere per iscritto i motivi della protesta. È stato quindi tutto rimandato al prossimo lunedì, quando una rappresentanza sindacale e dei dipendenti comunali potrà direttamente parlare col prefetto del mancato percepimento di tre stipendi e del salario accessorio, dell’anomala assunzione del ragioniere in una clima d’assoluta austerity economica, delle ambigue nomine dirigenziali al Comune, degli ingiustificati spostamenti dei dipendenti da un ufficio all’altro e del perché non sono stati ancora nominati i commissari straordinari dopo tre mesi dalla proclamazione del dissesto finanziario del Comune.