Eva Brugaletta
I netturbini, ieri, sono tornati ad incrociare le braccia, lasciando la città tappezzatadai sacchi dell’immondizia, non espletando il quotidiano servizio porta a porta. Ciò, nonostante sia pronto il mandato di pagamento per la liquidazione di uno stipendio. E nonostante la loro posizione sia meno drammatica di quella dei dipendenti comunali, impegnati in una difficile vertenza dalle incerte prospettive, che hanno organizzato un sit-in di protesta quattro giorni prima, reclamando la liquidazione di tre stipendi arretrati e la tredicesima mensilità 2012.
Gli operatori ecologici, oltre alle ribadite richieste di ricevere due stipendi arretrati, hanno manifestato solidarietà ai rappresentanti«Dusty», la ditta che li ha assunti e che per il Comune espleta il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani.
«Dusty», che ha addirittura anticipato gli stipendi a detta dei suoi operai, non percependo la retta mensile dal Comune si trova in difficoltà, non potendo pagare i mensili ai netturbini. «Dusty non è una banca che eroga anticipi – hanno spiegato gli operatori ecologici . È una ditta che offre e fornisce un servizio a pagamento, producendo utile e, attraverso questo, garantisce guadagno a se stessa e garanzie ai dipendenti».
Nel frattempo, le proteste dei dipendenti comunali, hanno scatenato una polemica fra Cgil e il sindaco Piero Rustico. Il sindacato, accusato dal primo cittadino d’essere strumentalizzato dalla politica, si difende sottolineando che l’organizzazione «sta esclusivamente dalla parte dei lavoratori e della difesa del posto di lavoro».
Il segretario generale Aldo Mattisi (Cgil), nel respingere le accuse di Rustico, evidenzia che «il sindaco, dopo avere messo i dipendenti comunali gli uni contro gli altri, tenta assai maldestramente, di dividere le forze sindacali, elogiando l’operato della Cisl e accusando la Cgil di faziosità politica». Per questo motivo tiene a precisare che, venerdì scorso,«il sit-in è stato deliberato unanimemente dalla triplice (Cgil, Cisl, Uil) in occasione dell’assemblea sindacale dei lavoratori». E che «l’azione di protesta dei dipendenti comunali non può essere definita pretestuosa e inopportuna dato che il sindaco non ha informato le parti sociali né dei flussi di cassa, né della programmazione nel pagamento degli emolumenti». Tra l’altro, «la trasmissione alla tesoreria comunale dei mandati relativi al pagamento solo della mensilità di novembre si è concretizzata appena qualche minuto prima dell’inizio dell’assemblea – sit-in a dimostrazione dell’efficacia dell’azione sindacale».
«Sarebbe stato opportuno che – aggiunge Mattisi – la Cisl avesse partecipato con il suo segretario generale Gianfranco Marino e non con il segretario aziendale modicano Di Martino. La Cgil non intende giocare di sponda a nessun partito politico rappresentato in consiglio comunale e sarebbe altresì opportuno che questa regola venisse rispettata da tutti e non solo dal nostro sindacato».
Marino puntualizza invece il senso della partecipazione alla manifestazione di protesta dei dipendenti comunali. «Abbiamo partecipato – scrive in una nota – con il nostro coordinatore provinciale degli enti locali, Di Martino, molto noto per le dure battaglie che ha condotto in altri comuni per vicende analoghe, sia per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi e del salario accessorio arretrato ai lavoratori comunali, sia per lanciare un grido di allarme alla città. Noi, come Cisl, per tradizione e storia, non abbiamo mai preso parte all’agone politico, né mai ci siamo lasciati andare in difesa di questo o quello schieramento politico. Ma sempre e con orgoglio abbiamo tutelato i lavoratori ed i cittadini senza condizionamenti di sorta. Per quanto ci riguarda, quindi, riteniamo di restare al di sopra delle posizioni, delle richieste e degli atteggiamenti di ciascuna parte politica, ma anche di dover ricordare a tutti che sindaco e consiglieri comunali sono stati eletti dai cittadini per fare il bene della città, in quanto il nostro compito è appunto quello di tutelare i lavoratori».