Dopo la cerimonia che ha dato il via all’“OPERATION HUSKY 2013”, tenutasi a Pachino ieri 10 luglio 2013, i “Marciatori canadesi”, come si sono definiti i membri della Canada Company presieduti dal loro ideatore Steve Gregory, hanno proseguito il loro cammino alla volta di Ispica. Questa è stata la seconda tappa nel percorso che i “Marciatori canadesi” stanno seguendo per commemorare quanto realizzato dai soldati angloamericani, nel 1943, dallo sbarco in Sicilia in poi e onorare così tutte le vittime della Campagna di Sicilia della seconda Guerra Mondiale. Partiti da Pachino all’alba di oggi, verso le ore 10:00 sono giunti a porto Ulisse dove hanno sostato, per una piccola cerimonia, davanti la stele che fu realizzata con il contributo determinante del colonnello Charles Sydney Frost in memoria dei caduti italiani civili e militari. Dopo questa breve cerimonia, la Canada Company ha proseguito sempre a piedi fino ad Ispica dove sono entrati percorrendo la strada Barriera. Alle ore 11.15 sono stati accolti dal sindaco Piero Rustico e dalle altre Autorità civili, militari e religiose davanti l’“Auditorium Madre Curcio” e da qui sono ripartiti proseguendo lungo via Vittorio Emanuele, corso Garibaldi e da qui a Piazza dell’Unità d’Italia dove si è tenuta la cerimonia solenne. La sfilata è stata accompagnata dal suono delle cornamuse canadesi a ricordo di quelle cornamuse che accompagnavano i soldati nei campi di guerra. La solennità della cerimonia è stata scandita dalla deposizione di una corona di alloro davanti al Monumento dei Caduti, momento sempre toccante, accompagnato dalle note scandite da una tromba e da una cornamusa e dagli inni nazionali canadese e italiano intonati dalla banda “Città di Ispica” a cui ha fatto seguito un minuto di silenzio e la preghiera di suffragio guidata dal vicario foraneo don Giuseppe Stella. Successivamente, come da programma, si è avuta l’allocuzione del sindaco Piero Rustico che con il suo discorso solenne ha ricordato che l’“Operazione Husky 2013” “è un tuffo nella storia che si compie in questi giorni nei nostri luoghi che settant’anni fa divennero protagonisti della Seconda Guerra Mondiale quando il conflitto trovò in questo territorio il momento di svolta epocale. Gli anziani che oggi ancora possono raccontarci quanto accaduto tra il 10 e il 30 luglio del 1943 hanno vivo nella loro mente il ricordo del nostro mare ‘inondato’ di soldati e di mezzi navali dai quali quei soldati sbarcarono e penetrarono nelle città della Sicilia meridionale. Oggi vogliamo dare alle nostre giovani generazioni memoria di quegli avvenimenti che cambiarono le sorti della guerra e della nostra nazione . . . che non può essere dimenticata . . . abbiamo il dovere di rendere omaggio ai sacrifici compiuti da chi, in nome della libertà e della democrazia di cui oggi godiamo, ha sacrificato la propria vita. . . Ben presto – ha ricordato il Sindaco – gli anglo-americani non furono più temuti come invasori bensì accolti come liberatori. A testimonianza di questo, la città di Ispica, sessant’anni dopo, ha tributato la cittadinanza onoraria all’ormai colonnello Sydney Frost per il suo ruolo di ‘primo Sindaco di Ispica libera’ e per la capacità con cui, giovanissimo, nel giro di pochi giorni, riuscì a riportare l’ordine pubblico incoraggiando gli ispicesi ad abbandonare le grotte, dove si erano rifugiati per sfuggire ai bombardamenti, e a tornare con fiducia in città per cercare di riprendere la vita civile. . . Oggi esprimiamo la nostra volontà ad ascoltare sempre il simbolico richiamo di un passato che non dobbiamo dimenticare per trarre dal suo ricordo un insegnamento profondo e importante: il valore della pace, perché ‘la pace è il bene supremo, dimenticarlo è una vera follia”. A lui ha fatto seguito l’intervento del Presidente dell’”Operation Husky 2013” il quale, dopo aver salutato gli amici fratelli siciliani, il Sindaco e tutte le autorità civili, militari e religiose presenti, ha spiegato le motivazioni che sono alla base della loro associazione e della volontà di realizzare questa marcia di venti giorni lungo i sentieri della Sicilia che, durante l’estate del 1943, furono battuti dalla 1ª Divisione di Fanteria. Tutto questo per non dimenticare. Egli ha ricordato che “settant’anni fa i nostri paesi Italia e Canada vennero uno incontro all’altro in un contesto molto difficile e noi siamo qui per ripercorrere il tratto che allora seguirono i nostri fratelli, per onorare le loro anime perché, purtroppo, nella maggior parte del Canada questa parte della nostra storia si è persa e noi vogliamo recuperarla”. Il Presidente ha sottolineato che “i soldati canadesi erano giunti qui da lontano spinti da due sentimenti: da una parte erano felici di poter battere i nemici e di poter dare inizio alla liberazione dell’Europa, dall’altra erano sinceramente dolenti per le difficoltà e i sacrifici che avrebbero imposto ai cittadini di questi luoghi” e concludendo ha affermato: “Vi siamo particolarmente grati per l’ospitalità che stiamo ricevendo ma vi chiediamo di aiutarci a ricordare chi in questi luoghi cadde”.