Eva Brugaletta –
Si trasforma in mozione, presentata durante l’ultimo consiglio comunale, il dubbio sulla buona gestione di quel che era il vecchio Mercato, uno spazio pubblico privatizzato allo scopo d’esperire un alto progetto culturale e, oggi, trasformato in centro di cottura e magazzino di stoccaggio. Attraverso il documento, diversi consiglieri comunali chiedono lumi sull’inspiegabile tolleranza del Comune nel vedere declassato un luogo di cultura, d’arte e di sapori (che ospita addirittura le sculture dell’artista Salvo Monica) a un cucina che prepara pasti per le mense scolastiche e per il centro di prima accoglienza di Pozzallo e verso il business (forse scellerato) attuato da quei soggetti esterni che gestiscono l’ex mercato, a scapito probabilmente della locale economia.
Durante l’ultima riunione del consiglio comunale, quindi, diversi consiglieri hanno voluto verificare la corretta gestione dei locali dell’ex Mercato, concesso in comodato d’uso gratuito per realizzare il progetto “Cultura, Arte e Sapori”. L’amministrazione comunale, interrogata, ha riferito d’aver costantemente vigilato sul rispetto della convenzione vigente, verificando che, sino ad oggi, non è stata riscontrata alcuna violazione delle norme contrattuali. Ma, alla richiesta dei consiglieri di conoscere quali attività di controllo e verifica siano state compiute, l’amministrazione ha risposto d’essersi esclusivamente basata sulla relazione trasmessa dal gestore all’ente. A questo punto, al consigliere Paolo Monaca è parso doveroso informare i colleghi del Consiglio e l’amministrazione del fatto che la gestione del mercato sia tutt’altro che regolare. Ponendo una serie di quesiti, denuncia una difficile situazione. Si domanda: «Come mai il Comune s’è fatto carico per un anno intero delle spese d’energia elettrica che, invece, avrebbe dovuto sostenere il gestore?; Perché nessuno ha mai verificato che il gestore mantenesse fede all’obbligo d’assumere almeno undici unità lavorative?; Come mai non è mai stata realizzata la ludoteca e i locali sono stati invece adibiti a sala ristorante? Non solo. Non è stato mai installato l’impianto di video sorveglianza previsto dalla convenzione di gestione. La convenzione prevedeva che – spiega il consigliere – entro due anni dall’affidamento, il gestore provvedesse alla video sorveglianza per garantire la sicurezza della struttura, delle aree espositive e, soprattutto, delle opere di Monica. Difatti una scultura in particolare dell’artista Monica è stata vandalizzata. Ed ancora – continua Monaca – se il Comune ha autorizzato il concessionario esclusivamente alla creazione di una Srl unipersonale, come mai in tale società sono subito dopo subentrati quattro estranei che hanno acquisito il 99% delle quote societarie, residuando per l’originario concessionario solamente l’1%?».
In sostanza, il progetto “Cultura, Arte e Sapori” è la piattaforma sul quale poggia l’affidamento al privato del vecchio Mercato. Il progetto prevede esclusivamente la “creazione di un’attività di ristoro e degustazione di specialità locali, vendita di prodotti artigianali, agricoli e manifatturieri del territorio comunale non solo a favore della collettività ispicese, ma anche per garantire un servizio ai turisti che si recano a visitare la città, creando, nel contempo, un info – point avente finalità informativa del nostro patrimonio”. «Il gestore dell’ex Mercato, invece, – spiega Monaca – ha stipulato un contratto di affitto per l’uso dei locali e dell’attrezzatura con un soggetto terzo, che, in tal modo, s’è aggiudicato il servizio di refezione scolastica presso il comune di Pozzallo e il servizio di ristorazione per gli ospiti del Centro primo soccorso ed assistenza presso il porto di Pozzallo, utilizzando il mercato come centro di cottura e magazzino di stoccaggio. Il tutto per un importo di 2.950 euro che finiranno nelle casse del gestore e non del Comune».
Nessuno mira ad ostacolare l’attività d’impresa, precisa Monaca. Ma «corre l’obbligo per l’amministrazione verificare che il gestore, cui è stata affidata a titolo gratuito una struttura comunale, non solo mantenga fede a quegli impegni assunti, che gli hanno consentito d’aggiudicarsi il progetto, ma, ancor di più, che lo stesso gestore non tragga indebiti vantaggi a discapito della concorrenza. L’amministrazione dovrebbe tutelare e garantire pari condizioni, piuttosto che avallare una sleale concorrenza».
Monaca propone quindi di destinare i locali del vecchio mercato, consentendo a più soggetti (solo ispicesi) di realizzarvi diverse attività commerciali a fronte di un modesto contributo economico del Comune, che consentirebbe d’agevolare l’imprenditoria in difficoltà e di favorire il risanamento economico della città.
In questa vicenda, conclude Monaca, «il rispetto delle norme rappresenta l’unica garanzia per il buon uso dei beni pubblici concessi a titolo gratuito e rappresenta il primato dell’interesse pubblico su quello particolare».