Cresce la partecipazione ai dibattiti organizzati dal Movimento 5 stelle Ispica: dopo l’incontro sugli arretrati ICI non dovuti, ieri sera presso l’ex Mercato si è discusso di sicurezza e legalità nel territorio ispicese e nel ragusano in generale.
Ospiti della serata Giorgio Pluchino, del Sindacato italiano lavoratori della Polizia, Paolo Borrometi, giornalista che segue e indaga la criminalità organizzata, e Marialucia Lorefice, portavoce pentastellata alla Camera dei Deputati. Ha moderato il dibattito Gianluca Genovese, delegato alle comunicazioni del Meetup M5S Ispica. Assente per un imprevisto il maresciallo Mario Iabichino, comandante della locale stazione dei Carabinieri.
Il tema non poteva non interessare i cittadini che da tempo stanno facendo i conti con un vertiginoso aumento di furti e rapine.
La deputata Lorefice ha illustrato l’attività di sindacato ispettivo che ha svolto a riguardo negli ultimi due anni tramite tre interrogazioni parlamentari indirizzate al Ministro dell’Interno, portando a conoscenza del pubblico la superficialità e la banalità con cui il funzionario di Governo tratta la sicurezza sul territorio, specie in Sicilia: secondo il ministero i reati sono in diminuzione, il centro di accoglienza di Pozzallo e l’aeroporto di Comiso non assorbono poi così tanto personale e gli operatori di sicurezza sul territorio sono circa mille.
«In realtà diminuiscono le denunce – contesta Lorefice – perché i cittadini stanno perdendo fiducia nelle istituzioni, e 1000 operatori sono comunque insufficienti a presidiare 1300kmq di territorio, 1400km di strade extraurbane che collegano 12 comuni e relative frazioni, in cui vivono circa 300.000 persone. Se poi consideriamo funzioni e turni di lavoro, ferie e malattie, si capisce che il presidio è solo sulla carta.»
Genovese ha quindi esposto alcuni casi concreti piuttosto allarmanti, come la mancata risposta del 112, contattato un sabato a mezzanotte per una rissa in piazza in cui un ubriaco armato di bottiglie di vetro frantumate ha seminato il panico tra la folla, e l’impossibilità ad intervenire da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza anche se chiamati in orario d’ufficio. «Dobbiamo ringraziare la nostra amministrazione comunale – aggiunge – che ha perso l’occasione per ottenere dal PON “Sicurezza” un finanziamento finalizzato alla realizzazione di un impianto di videosorveglianza cittadina ed extraurbana, come invece hanno fatto i Comuni di Comiso, Scicli, Vittoria e Pozzallo.»
Giorgio Pluchino, del Silp di Ragusa, ha fatto presente le difficoltà che gli operatori di Polizia affrontano ogni giorno, ma anche l’abnegazione e lo spirito di sacrificio con cui compiono il proprio dovere: dalla mancanza di personale che viene spesso assorbito dal CPSA, soprattutto durante gli sbarchi, o dall’aeroporto di Comiso, alla carenza di tute operative o di fondi per mantenere le volanti, ai turni massacranti.
Il segretario SILP ha successivamente fornito a tutti dei consigli su come rendere più sicure le proprie case e attività commerciali e su come gestire al meglio una malaugurata intrusione di malviventi.
«Mantenere il sangue freddo per quanto possibile, evitare lo scontro fisico, notare tutti i dettagli che possano successivamente identificare gli aggressori è importante – ha dichiarato Pluchino – così come, in ottica di prevenzione, evitare di tenere in casa grosse somme di denaro, chiudere sempre a chiave a doppia mandata anche quando si esce di casa per poco tempo, e fotografare i preziosi, in modo che in caso di furto e successivo ritrovamento si possa procedere facilmente alla restituzione.»
Paolo Borrometi, giornalista impegnato nella lotta alla criminalità organizzata, ha acceso i riflettori sull’altra grande lacuna dell’emergenza sicurezza nel nostro territorio e in tutta Italia: la carenza nella certezza della pena. «È disarmante, infatti – ha fatto notare Borrometi – come il nostro sistema giuridico non riesca a disinnescare la catena di piccoli reati commessi dagli stessi soggetti, semplicemente perché i soggetti escono con grande facilità dalla galera, se e quando arrivano ad entrarci.»
«È quindi compito del legislatore – ha continuato Borrometi – stringere le maglie della giustizia per non lasciare passare quelli che vengono considerati “piccoli reati”, che per quanto “piccoli” arrecano grande danno ai cittadini che li subiscono e generano angoscia nella popolazione tutta.»
I tre relatori sono stati tutti concordi nel definire e trasmettere un concetto fondamentale: denunciare è importantissimo. Non pensi il cittadino sfiduciato nella giustizia che la denuncia sia inutile: se oggi il Ministero dell’Interno ritiene superfluo incrementare l’organico delle forze di controllo e sicurezza del territorio è perché le statistiche ufficiali dicono che le denunce sono in diminuzione. Denunciare serve quindi, tra l’altro, a trasmettere nei dati ufficiali la reale fotografia della situazione relativa alla sicurezza nel nostro territorio, una fotografia allarmante e sinistra.
L’incontro si è concluso con una proposta della portavoce a 5 Stelle alla Camera dei Deputati Marialucia Lorefice: redarre una lettera di richiesta di aiuto, all’indirizzo del Ministero dell’Interno e a firma di tutti i sindaci dei comuni della Provincia di Ragusa. «È certamente un atto simbolico – ha precisato la portavoce pentastellata – ma il Ministero non può ignorare o mettere in un cassetto un appello a firma dei sindaci, e dunque dei rappresentanti dei cittadini, di un intero territorio.»