Soli 80 euro sottratti dal distributore di bevande calde. Infruttuoso si è quindi rivelato il bottino del furto perpetrato da ignoti malviventi ai danni del Comune. La terza effrazione commessa nel giro di poco tempo, agendo del tutto indisturbati.
Sono stati i dipendenti ad accorgersi ieri mattina che la solita finestra a piano terra, di fronte all’ufficio Anagrafe (la medesima da dove si sono introdotti nelle precedenti, due effrazioni, una a distanza di 48 ore dall’altra) era stata divelta. Per poi trovare gli uffici messi a soqquadro dalla rabbia incontrollata di coloro i quali non hanno reperito, forse, quanto cercavano. Fermandosi solo davanti al distributore di bibite, che hanno divelto con facilità, sottraendo le monete di taglio più grosso e scartando quelle da pochi centesimi.
Il modus operandi del terzo furto è risultato il medesimo degli altri due: generare il caos negli uffici, mettendoli a soqquadro, e rubare le monetine dalla macchina del caffè. È chiaro, qualcosa non torna. I ladri sembrano in cerca di denaro, ma si accontentano degli spiccioli, tralasciando le carte di identità bianche, che, piazzate sul mercato nero, frutterebbero cifre ritenute interessanti da ogni avido malvivente. Sembra quasi che i furfanti vogliano più simulare un furto che perpetrarlo. Ma questo aspetto saranno i carabinieri a chiarirlo, che hanno già avviato indagini a tutto spiano.
I militari, in realtà, sono “affaticati” da una dilagante delinquenza che la grave mancanza di organico gli impedisce di gestire con serenità.
I furti, ad esempio, si sono moltiplicano a dismisura dallo scorso 11 ottobre. Ne sono stati denunciati sette. Dei quali uno al Comune, nelle prime ore di ieri. L’altro in una pizzeria lo scorso martedì, sottraendo cento euro dal registratore di cassa, dopo aver divelto il vetro all’entrata. Il terzo in piazza Mazzini, domenica scorsa, rubando preziosi in un appartamento. Il quarto, una settimana fa, in via Campania, derubando, mentre si trovava in casa, un uomo anziano della pensione e dei monili in oro. Il quinto in via Molise, derubando i proprietari degli oggetti in oro trovati in camera da letto. Il sesto in via Manzoni, derubando la famiglia di preziosi monili. Il settimo in piazza Ferla, dove è stato fatto razzie di gioielli.
Insomma, una situazione preoccupante, che non fa sentire di certo al sicuro gli ispicesi.